Istituzione dei Servizi sociali, la relazione dei commissari liquidatori: «Situazione sconfortante»

Istituzione dei Servizi sociali, la relazione dei commissari liquidatori: «Situazione sconfortante»

Redazione

Istituzione dei Servizi sociali, la relazione dei commissari liquidatori: «Situazione sconfortante»

lunedì 03 Novembre 2008 - 12:15

Ecco il quadro dipinto da Coglitore e Mauro: «Suggeriamo la nomina di una commissione d'inchiesta». Intanto la Aliberti -ritira- le delibere di revoca degli atti di Sinatra per «approfondimenti»

«L’Istituzione era una sorte di -Torre di Babele- in cui qualunque dipendente si poteva permettere ad aveva il potere di fare delle ordinazioni a terzi di beni e servizi senza la preventiva autorizzazione del Cda e del direttore generale?». A porsi questa domanda, che di per sé basterebbe a far capire quanto -grigia- è la situazione dell’Istituzione, sono i due commissari liquidatori dell’ente di sottogoverno, il ragioniere generale del Comune Ferdinando Coglitore e il vice segretario generale vicario Giuseppe Mauro.

La fonte è la relazione presentata alla I commissione di Palazzo Zanca e al presidente del Consiglio comunale, nella quale si certifica una situazione debitoria dell’Istituzione che ammonta, per gli anni 2001-2007, a 4.099.809,45 euro. Il che induce i liquidatori a scrivere che «la reale situazione è a dir poco sconfortante e non improntata, certamente, a criteri di efficienza». I debiti, scrivono Coglitore e Mauro, sono da considerarsi «sopravvenienze passive», cioè passività che si aggiungono alle precedenti o comunque nuovi costi relativi ad operazioni, estranee alla normale gestione dell’impresa, che si manifestano in modo accidentale ed imprevisto, dunque «non rilevati e non imputati negli esercizi di competenza».

Chi ha generato questi costi? Coglitore e Mauro fanno riferimento ad una relazione presentata dall’ex ragioniere generale dell’Istituzione Gaetano Saja, ed evidenziano che «in essa non viene contestata l’esistenza di detti debiti, ma ci si sforza di dimostrare che gli stessi non sono, almeno nella stragrande maggioranza, dell’Istituzione e che nessuna responsabilità è da imputare al presidente ed ai componenti del consiglio d’amministrazione. Secondo Saja – continuano i liquidatori – la responsabilità dell’esistenza di ordinazioni fatte a terzi prive di copertura finanziaria è da attribuire ai -singoli soggetti facilmente individuabili da parte dell’organo istituzionale competente (autorità giudiziaria ordinaria e/o contabile) che autonomamente si sono assunti la responsabilità di consentire al terzo la fornitura di beni e/o la prestazione di servizi-».

Da qui la definizione, -Torre di Babele-, che Coglitore e Mauro hanno dato dell’Istituzione. I due sottolineano che, in ogni caso, «la responsabilità, l’individuazione del dipendente, la vigilanza e l’adozione degli atti conseguenti all’illegittima fornitura di un bene e/o prestazione di servizio spettava all’organo politico e ai dirigenti dell’Istituzione».

I commissari liquidatori citano un’ulteriore relazione, scritta dalla precedente gestione commissariale (presieduta da Salvatore Vernaci), trasmessa all’ex commissario Sinatra e da questi inviata alla Procura della Corte dei Conti di Palermo, nella quale «vengono fatte delle precise accuse ed ipotesi di reati nei confronti dei soggetti politici e burocratici dell’Istituzione».

Proprio per tutta questa serie di ragioni, considerando anche «la gravità del danno patrimoniale prodotto in ogni caso al Comune», Coglitore e Mauro suggeriscono «di avanzare una richiesta al presidente del Consiglio per la nomina di una commissione d’inchiesta allo scopo di accertare eventuali irregolarità nella gestione dell’Istituzione, di verificare la natura e la regolarità dei debiti emersi, individuandone anche l’amministratore, il dirigente o il dipendente che con il suo operato ne ha consentito il sorgere».

Una bella bomba pronta ad esplodere, insomma. Ma i -bollori- non finiscono qui. Polemiche, questa mattina, nel corso della X commissione consiliare di Palazzo Zanca quando è stata resa nota una lettera con la quale l’assessore ai Servizi sociali Pinella Aliberti informa di aver -ritirato- due delibere che erano pronte ad essere votate dal consiglio. Si tratta delle due revoche degli atti di Sinatra, la prima relativa alla delibera di costituzione del Cissa e la seconda alla delibera di scioglimento dell’Istituzione. «Approfondimenti» è la motivazione addotta, ma non è bastata ai consiglieri comunali che all’unanimità hanno stigmatizzato la decisione dell’assessore.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007