A presentarlo il deputato regionale Ferrara del Pd. Gli enti verrebbero sostituiti dai consorzi, a eccezione di Palermo, Catania e Messina, dove le competenze passerebbero ai comuni
No alle Province, enti ritenuti “inutili e costosi”, sì ai consorzi comunali. Una riforma del modello di organizzazione della Regione Siciliana per ripensare il territorio, anche al fine di adeguarlo ai mutamenti delle condizioni politiche, economiche e sociali. E’ questo lo scopo dichiarato di un disegno di legge presentato oggi all’Ars da Massimo Ferrara, deputato regionale del Partito democratico. «L’iniziativa legislativa – spiega – ha il fine di ripristinare la lettera e lo spirito dello Statuto, sostituendo le attuali province regionali con i Liberi Consorzi comunali, nuovi enti pubblici territoriali che dovrebbero realizzare, in modo più efficiente e con costi minori, l’autogoverno di comunità più omogenee e territorialmente ridotte. Le norme introdotte taglierebbero significativamente molti costi della politica».
«Se approvato – chiarisce ancora Ferrara – il testo prevede, oltre alla sostituzione delle esistenti province con dei consorzi individuati in autonomia dagli stessi comuni, anche il trasferimento immediato delle competenze delle province alle città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, rendendo operative da subito le aree già individuate come tali nel 1995».
