Rinviato di un'ora l’annuncio del nuovo esecutivo all’Ars, inizialmente previsto alle 16.30. Confermati i sei tecnici “uscenti”. L’Udc casiniano lancia Andrea Piraino, i finiani puntano su Gian Maria Sparma. Il Pd pone il veto su Strano, il governatore “corteggia” Misuraca
E’ partito il conto alla rovescia per l’annuncio del Lombardo quater, il quarto governo in circa due anni che il “trasformista” Raffaele Lombardo propone alla Sicilia. Insieme in questa insalata mista ci finiscono Mpa, Futuro e Libertà, l’Api di Rutelli, il Pd e l’Udc di Casini. Di tutto un po’, insomma. Per l’ennesima volta la Trinacria si conferma laboratorio politico: in tanti, infatti, da Roma guardano con interesse ad un esperimento che potrebbe essere riproposto, con qualche variante, in caso di elezioni anticipate. Del resto, in Sicilia è iniziato il dialogo tra Pd e Mpa, in Sicilia c’è la roccaforte dei finiani, in Sicilia si è consumata la diaspora interna all’Udc. E per la prima volta dopo 16 anni chi ha sempre “comandato” oggi si ritrova all’opposizione: il Pdl berlusconiano, il gruppo Castiglione-Alfano-Nania, l’Udc di Cuffaro.
Lombardo avrebbe dovuto annunciare alle 16,30 i nomi del nuovo esecutivo all’Ars, ma la seduta è stata sospesa a pochi minuti dall’inizio e rinviata di un’ora. E’ stato il presidente dell’Ars, Francesco Cascio, ad annunciare ai deputati che il presidente della Regione Raffaele Lombardo ha chiesto ”altro tempo” prima di parlare in Aula. Cosi’, Cascio ha sospeso la seduta e convocato la conferenza dei capigruppo. La seduta riprendera’ alle 17.20 per annunciare il nuovo esecutivo Lombardo-quater.
Sebbene manchi ormai poco all’ora X, rimangono ancora alcuni nodi da sciogliere. Le certezze sono i sei tecnici già oggi in giunta: Gaetano Armao, uomo di Lombardo (anche se in prima battuta fu un’indicazione del Pdl Sicilia), Massimo Russo (altro accolito del governatore ,che non lascerà la Sanità), Caterina Chinnici e i tre nomi indicati dal Pd, ossia Mario Centorrino (area Innovazione, dunque Genovese), Piercarmelo Russo (Cracolici) e Marco Venturi (Lumia). A questi si aggiungeranno quasi certamente Gian Maria Sparma, già dirigente del dipartimento pesca della Regione, indicato dai finiani, e Andrea Piraino, docente universitario di Diritto pubblico di Palermo, in quota Udc – D’Alia.
Dicevamo dei nodi, tutti riguardanti gli altri quattro nomi. In particolare c’è da superare il veto del Pd su Nino Strano, che Fli vorrebbe riconfermare ma la cui famosa “mortadella” divorata in Parlamento non è ancora stata digerita in casa centrosinistra. E poi c’è il Pdl Sicilia: chiuso ogni dialogo tra Lombardo e Miccichè, il governatore sta tentando di “recuperare” Dore Misuraca, che a sorpresa potrebbe indicare un proprio assessore. Il rebus, comunque, verrà sciolto a breve. Chissà quanto durerà, stavolta.
