Metromare. Oggi a Roma vertice da “ultima spiaggia”

Metromare. Oggi a Roma vertice da “ultima spiaggia”

Metromare. Oggi a Roma vertice da “ultima spiaggia”

mercoledì 24 Novembre 2010 - 00:23

Al Ministero delle Infrastrutture si incontrano Consorzio ed Enti locali. Obiettivo: ripensare radicalmente un servizio nato male e proseguito peggio

Probabilmente è una delle ultime possibilità per apportare concreti miglioramenti a un (dis)servizio che, dal “via” del 28 giugno scorso, è riuscito a scontentare davvero un pò tutti. L’incontro di oggi, fissato alle 13 presso il Ministero dell’Infrastrutture e dei trasporti, si preannuncia piuttosto “partecipato”: saranno infatti presenti i rappresentanti delle Province, dei Comuni e delle Società coinvote nel dibattito sui collegamenti tra le due sponde. Che l’avventura del Consorzio Metromare non fosse partita con il piede giusto forse lo avranno notato gli utenti più “scaramantici” il giorno stesso dell’inaugurazione, quando la passerella del mezzo veloce destinato alla prima “storica” corsa si inceppò clamorosamente sotto gli occhi di viaggiatori e Autorità. D’altra parte, fin da subito, numerosissime sono state le proteste di viaggiatori ed addetti ai lavori, che nel tempo hanno registrato l’appoggio bipartisan del mondo politico e istituzionale.

Le contestazioni spaziano dal costo del biglietto alle modalità di abbonamento, da orari non rispettati a corse definite inutili (alcune su Villa), da corse “assenti” (la sera dopo le 19) ad altre ancora ritenute non funzionali al loro scopo (quelle in coincidenza dei voli da e per l’aeroporto). Nel calderone delle polemiche, come se ciò non bastasse, è finita anche una questione-assunzioni denunciata dall’OrSa Trasporti.

Allo stesso tempo, presso i rappresentanti degli Enti locali e gli esponenti del mondo politico regionale, si è formato un fronte di “malumori” compatto e trasversale. Sul “nodo” degli aliscafi verso l’aerostazione “Tito Minniti”, ormai nota è la spaccatura creatasi tra il Consorzio e la Provincia regionale di Messina, guidata da Nanni Ricevuto. Disappunti sulla Metromare sono stati espressi anche da Vincenzo Garofalo, componente della Commissione trasporti alla Camera dei deputati, da Gianpiero D’Alia, Presidente dei senatori dell’Udc, nonchè da Pippo Rao, Segretario provinciale del Pd messinese. Decisa è l’idea di Candeloro Imbalzano, Consigliere regionale della Calabria in quota Pdl, che ha proposto l’istituzione di una class action nei confronti di Metromare. Ancora più drastico, infine, è l’esposto in Procura presentato dal PdCI di Reggio, con in testa il Segretario cittadino Ivan Tripodi, contro “la mega-truffa milionaria compiuta ai danni della collettività”.

Ecco perchè sul delicato vertice di oggi torna ad intervenire con toni forti il Comitato Pendolari dello Stretto, coordinato da Pietro Interdonato: “Noi rammentiamo che tante sono le lacune e le negligenze offerte da questo servizio”, nonostante esso sia finanziato quotidianamente con “circa 1.000 euro l’ora”. I Pendolari rivolgono poi il dito contro quelle imprese “che fino ad ora hanno strozzato con le esose tariffe i servizi di traghettamento nell’Area dello Stretto”, affinchè si abolisca la mera “speculazione a danno dei pendolari, visto il quasi-cartello che si è creato fra il Consorzio e l’altra società privata, la quale due giorni dopo l’entrata in vigore del servizio Metromare, con la scusa di non voler creare ‘concorrenza’ si è vista quasi ‘costretta’, ad adeguare i prezzi a quelli del Consorzio, portandoli da 2 euro A-R a 5 euro”. Insomma, per il Comitato “occorre una reale e non fittizzia concorrenza”, che si basi su un “prezzo sociale per i residenti” e su orari tali “da non dover dipendere più dal traghettatore privato”.

Sulla questione interviene anche il deputato Vincenzo Garofalo, componente della commissione Trasporti e Infrastrutture alla Camera: -Spero che si colga tale occasione per decidere le correzioni da apportare affinchè si possa finalmente parlare di un servizio soprattutto integrato. Oggi risulta veramente difficile immaginare che il collegamento tra l’aeroporto dello Stretto (si chiama così ma non riesce a svolgere tale scopo) e la sponda messinese sia efficace. Basta perdere un po’ di tempo consultando gli orari del servizio Metromare e il prospetto dei voli da e per Reggio Calabria per scoprire che l’aeroporto più vicino a Messina in termini di spazio è invece molto più lontano in termini di tempo rispetto all’aeroporto di Catania. Difatti, su 7 voli in andata presenti nel piano dell’aeroporto di RC, soltanto 5 sono collegabili con l’aliscafo mentre per i 7 voli di ritorno, si riducono a 3 i collegamenti possibili. In alcuni casi potrebbe essere possibile raggiungere con un mezzo diverso (taxi o bus) il porto di Reggio Calabria dove però bisogna essere fortunati che ci sia un aliscafo prossimo alla partenza. Approfondendo ancora la questione, si può facilmente constatare che per i voli in arrivo la sera non esiste alcuna possibilità di arrivare a Messina con un mezzo della Metromare. Pertanto, a parte le considerazioni di carattere finanziario, torno a ribadire un concetto che era alla base della volontà di impiantare il servizio: realizzarlo sulla base delle esigenze e non il contrario.

Infine, per consentire ai messinesi di scegliere l’aeroporto di Reggio Calabria, non basterà risolvere il problema del collegamento rapido e offrire i servizi di check-in in maniera migliore, ma è assolutamente necessario coinvolgere le Agenzie viaggi messinesi per comprendere ancora meglio le esigenze dei viaggiatori che, con un po’ di esperienza personale, sono soprattutto, ma non soltanto, costi competitivi e orari adeguati alle esigenze-.

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