L’esponente del Pdl presenta una nuova interrogazione per avere chiarimenti sulla legittimità dell’installazione dello strumento e sulla presenza dei ripetitori di due gestori telefonici

Il consigliere comunale Capurro (Pdl) non dimentica e torna sul luogo del “delitto”. Nel lontano settembre del 2007, l’esponente di Palazzo Zanca attraverso un’interrrogsazione, sottolineava come ormai dal 1978 la Ray Way Spa ha in affitto un terreno di circa 25 mila mq, di proprietà comunale in zona Montepiselli, dove risulta installato un ripetitore. Il contratto tra Palazzo Zana e la società viene rinnovato tacitamente ogni due anni per la cifra di 258,23.

«Da qualche tempo – afferma però Capurro, – in quella stessa porzione di terreno, hanno fatto la loro comparsa anche alcuni ripetitori Tim e Vodafone che verosimilmente pagano un canone ben più redditizio rispetto a quello concesso alla Ray Way Spa». L’interruzione della consiliatura ha però lasciato in sospeso la richiesta di accertamento avanzata dall’esponente del Pdl che non si è però dato pervinto. Lo scorso settembre, infatti, Capurro è tornato a chiedere spiegazioni, presentando all’amministrazione un’altra interrogazione che, nonostante l’urgenza, non ha però ancora avuto una risposta.

Il consigliere ripropone però la questione, rivolgendo a Palazzo Zanca i seguenti chiarimenti: verificare se i nuovi ripetitori sono stati installati nel rispetto delle norme di legge e con regolare autorizzazione, sapere la Rai Way Spa ha percepito dei compensi dai gestori Tim e Vodafone, se il ripetitore in uso alla Rai viene utilizzato come previsto in convenzione per radiotrasmissioni circolari o se invece viene utilizzato anche a fini televisivi. Condizioni che, sottolinea Capurro, è necessario accertare per decidere se rinnovare o meno la concessione alla Spa in questione.