Palazzo Zanca, un ispettore per il commissario

Palazzo Zanca, un ispettore per il commissario

Redazione

Palazzo Zanca, un ispettore per il commissario

giovedì 15 Maggio 2008 - 15:51

Girolamo Ganci, dell'ufficio ispettivo dell'Assessorato alle Autonomie Locali della Regione, inviato per ispezionare l'azione amministrativa di Sinatra. Il commento di Rinaldi (Pd)

Dopo il commissario, arriva l’ispettore. Sembra di parlare di una centrale di polizia, e invece si tratta di Palazzo Zanca, perché il commissario in questione è Gaspare Sinatra e l’ispettore è Girolamo Ganci, dirigente dell’ufficio ispettivo dell’assessorato alla Famiglia e alle Autonomie Locali della Regione Sicilia, inviato da Palermo per ispezionare e verificare l’azione amministrativa del “collega-.

La notizia è di oggi, e fa riflettere perché è il 15 maggio, fra un mese Messina torna alle urne e da due settimane Sinatra è entrato nella fase dei “45 giorni- in cui si dovrà limitare all’ordinaria amministrazione in attesa dell’insediamento di sindaco, giunta e consiglio comunale. Eppure sono passati quasi sette mesi da quando Franco Rinaldi, deputato regionale allora e anche oggi, dopo il rinnovo dell’Ars, coordinatore provinciale del Pd, aveva sollecitato proprio l’assessorato gestito da Paolo Colianni a rivedere la nomina di Gaspare Sinatra quale commissario straordinario del Comune di Messina. Una richiesta che è stata integrata nei mesi con le varie delibere “discusse- che si sono susseguite, dalle nomine revocate alle partecipate, Amam e Ato3 in particolare, dal cambio dello Statuto alla abolizione dell’Istituzione dei Servizi Sociali.

Ganci adesso dovrà fare una relazione sull’operato di Sinatra e consegnarla all’assessorato, che ne trarrà le dovute conseguenze. «Evidentemente qualche irregolarità l’hanno riscontrata anche loro – commenta Rinaldi – e non hanno potuto fare a meno di inviare un ispettore. Rimane la soddisfazione di aver avuto ragione, ma lascia perplessi che l’ispettore arrivi oggi, quando manca un mese alle elezioni».

In serata lo stesso Rinaldi invia una nota: «Fin dai giorni successivi al suo insediamento – scrive a proposito di Sinatra . abbiamo sostenuto illegittima la nomina (ribadita in una nota anche al neopresidente della Regione, Raffaele Lombardo), non essendo Sinatra in servizio presso l’Ufficio Ispettivo dell’Assessorato Autonomie locali, e sollevato dubbi sull’imparzialità del suo operato». Un operato, secondo Rinaldi, teso «più ad annullare l’opera della precedente amministrazione e a preparare il terreno all’ingresso di nuove forze politiche piuttosto che a gestire l’ordinaria amministrazione del Comune di Messina, compito al quale era stato chiamato e al quale, invece, non si è mai limitato. Se dopo sei mesi, anche un governo regionale, a cui politicamente Sinatra è notoriamente vicino, ha sentito il bisogno di inviare un ispettore che ne controlli l’operato, le azioni del commissario devono aver davvero superato il limite della decenza. Certo – conclude – a questa analisi non può sfuggire la beffa: la Regione invia un ispettore per tre mesi a vigilare su un commissario che resterà in carica al massimo altri quarantacinque giorni, durante i quali, tra l’altro, la sua azione è forzatamente limitata! Se non avesse aspettato sei mesi prima di prendere in considerazione le nostre rimostranze, forse, al Comune di Messina, tanti danni sarebbero stati evitati».

(foto Dino Sturiale)

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