Palazzo Zanca, il rimpasto dei dirigenti va sospeso

Palazzo Zanca, il rimpasto dei dirigenti va sospeso

Redazione

Palazzo Zanca, il rimpasto dei dirigenti va sospeso

martedì 17 Febbraio 2009 - 12:52

Lo chiedono sei consiglieri comunali con un'interrogazione al sindaco Buzzanca: «Si ristabilisca un corretto rapporto tra l’organo politico e l’organo di gestione»

La rimodulazione degli incarichi dei dirigenti del Comune, il cosiddetto rimpasto, è consentito a qualunque sindaco, ma segue delle regole. Queste regole sono state sempre rispettate? E nella fattispecie, se ne è tenuto conto nell’ultima rotazione decisa dal sindaco Giuseppe Buzzanca, quella del 16 gennaio scorso? A chiederselo non sono solo i sindacati, Cgil e Uil, che porteranno l’amministrazione di fronte al giudice per comportamento antisindacale, ma anche sei consiglieri comunali, Nino Carreri, Salvatore Serra, Nello Pergolizzi, Claudio Canfora, Ivano Cantello e Gaetano Gennaro.

«I criteri per l’affidamento, mutamento e revoca degli incarichi di direzione di uffici dirigenziali – scrivono i sei in un’interrogazione al sindaco – pur prevedendo un margine di discrezionalità e di fiduciarietà non possono prescindere da una trasparente ed oggettiva valutazione della professionalità e delle caratteristiche attitudinali. Il regolamento comunale sull’ordinamento degli uffici e dei dipartimenti del 25 novembre 2004 prevede che “per il conferimento di ciascun incarico dirigenziale e per il passaggio ad incarichi e funzioni dirigenziali diverse, il sindaco tiene conto delle caratteristiche dei programmi da realizzare, delle esigenze di carattere organizzativo, delle attitudini, capacità e requisiti professionali dei singoli dirigenti, delle specifiche esperienze lavorative maturate, dei risultati raggiunti negli incarichi ricoperti e del curriculum professionale».

«Il Contratto Collettivo Decentrato Integrativo della dirigenza, in vigore in questo Comune – prosegue l’interrogazione – obbliga l’Amministrazione a dare “preventiva informazione alle organizzazioni sindacali di categoria in caso di mutamento/affidamento degli incarichi dirigenziali. Non risulta che tutti i dirigenti interessati al conferimento dei nuovi incarichi siano stati contattati preventivamente al fine di esprimere la propria disponibilità all’accettazione delle nuove mansioni anche alla luce delle singole attitudini professionali e soprattutto dei requisiti posseduti. Da notizie attinte a mezzo stampa non risulta essere stata effettuata alcuna informazione preventiva tant’è che la notizia ha suscitato la reazione da parte di alcune organizzazioni sindacali intervenute al fine di richiedere l’annullamento degli atti per comportamento antisindacale».

Secondo i consiglieri «Appare quantomeno discutibile l’informativa postuma, che ha prodotto il risultato della mancata presenza al tavolo sindacale di una parte delle rappresentanze costrette ad adire il giudice del lavoro (nella fattispecie, come detto, Cgil e Uil)». Allora la richiesta che viene fatta al sindaco è netta: «un immediato intervento di sospensione dei provvedimenti adottati con la citata delibera n° 8 del 16/01/09 in considerazione tra l’altro del prossimo giudizio di merito da parte del giudice del lavoro. Tutto ciò anche allo scopo di ristabilire un corretto rapporto tra l’organo politico e l’organo di gestione i cui compiti sono ben determinati dalla vigente normativa».

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