Palazzo Zanca, varato il bilancio di previsione: manovra da oltre 500 milioni. Ancora decisive le dismissioni

Palazzo Zanca, varato il bilancio di previsione: manovra da oltre 500 milioni. Ancora decisive le dismissioni

Palazzo Zanca, varato il bilancio di previsione: manovra da oltre 500 milioni. Ancora decisive le dismissioni

mercoledì 16 Giugno 2010 - 13:26

Previste entrate per 19 milioni dalla vendita degli immobili comunali, per coprire debiti fuori bilancio e risanamento dell’Atm. Incrementato il fondo per i servizi sociali: 22 milioni. Non inseriti in bilancio gli incassi Ecopass

E’ l’atto più importante della vita amministrativa del Comune, quello da cui dipende la stabilità di Palazzo Zanca. La giunta ha approvato stamani il bilancio previsionale 2010, insieme al pluriennale 2010-2012. Una manovra da 571 milioni di euro, che come quelle precedenti si basa ancora una volta sulle entrate, negli anni rimasti in gran parte sulla carta, delle dimissioni degli immobili. La cifra che il Comune prevede di incassare è di 19 milioni di euro, basandosi anche sulle vendite dei primi cespiti (finalmente!), avvenute nelle scorse settimane per 1,8 milioni di euro. La buona notizia, su questo fronte, è che il ministero degli Interni ha ufficializzato l’interesse all’avvio delle procedure negoziali per un eventuale accordo sul trasferimento della proprietà della Caserma sede del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco. Operazione che potrebbe portare nelle casse di Palazzo Zanca qualche altro milioncino.

«La manovra – afferma Orazio Miloro, assessore alle Finanze – si colloca in uno scenario internazionale e nazionale ancora caratterizzato da una grave crisi economica, con evidenti ricadute sul piano sociale, in termini di deterioramento degli indicatori di occupazione, produzione e consumo ed ha dovuto fronteggiare, cosa ancor più grave, le continue e graduali riduzioni di trasferimenti determinati nei confronti delle Autonomie Locali dai vari Governi nazionali e regionali. Il previsionale 2010 risponde alla duplice esigenza di improntare l’attività dell’Ente a criteri di economicità, efficacia ed efficienza e dimensionare gli obiettivi alle reali risorse finanziarie senza causare interruzioni o riduzioni dei servizi primari alla cittadinanza. Nonostante le ormai ben note criticità – sottolinea Miloro – lo sforzo dell’amministrazione Buzzanca continua ad essere rivolto, in via prioritaria, a scongiurare l’eventuale aumento dell’onere tributario a carico dei cittadini-contribuenti, cercando nel contempo di rilanciare il ruolo propulsivo dell’Ente, in un contesto comunale certamente molto debole e stagnante».

Una delle novità più importanti di questo bilancio riguarda i servizi sociali, settore per il quale sono stati stanziati 22 milioni di euro, 3 in più del 2009 (quando a 19 milioni, però, si giunse solo dopo la manovra di assestamento). Confermati 37 milioni di euro per i servizi sociali, con Ato3 e Messinambiente che ancora una volta dovranno trovare un punto d’incontro sulla relativa convenzione che vige tra le due società. I disavanzi delle partecipate, che in generale hanno totalizzato un importo di 1,6 milioni di euro, sono stati coperti come previsto dalla legge. Discorso a parte merita l’Atm: 13 i milioni stanziati come contributo annuale, poco meno di 700 mila euro la perdita coperta, relativa al solo consuntivo 2008, in attesa di avere un quadro chiaro e completo della reale situazione debitoria. La quale verrà coperta, nelle intenzioni dell’amministrazione, in fase di assestamento di bilancio, a fine autunno, dopo che l’Atm avrà prodotto il “bilancio straordinario” richiesto con gli effettivi debiti (ad oggi si parla di un “rosso” di 51 milioni di euro, compresi 11 milioni di Tfr). Un passaggio chiave, quello dell’azienda trasporti, che genera non poche perplessità tra i consiglieri comunali. Nel frattempo è stato previsto uno stanziamento “prudenziale” di 15 milioni nel pluriennale 2010-2012, «del tutto insufficiente», secondo il presidente della commissione Bilancio Giuseppe Melazzo.

E’ stato inoltre previsto un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti per un importo di circa 17 milioni a copertura dei debiti fuori bilancio riguardanti spese in conto capitale «al fine di evitare ulteriori aggravi di spesa a carico dell’Ente». Non sono state, per il momento, conteggiate le eventuali risorse in entrata che giungeranno dagli incassi dell’Ecopass, cifre che sono finalizzate, come da ordinanza, al settore della mobilità urbana e proprio per questo, come lasciato intendere dallo stesso Miloro, potrebbero finire per sostenere in parte anche gli ammanchi dell’Atm.

Adesso il bilancio, redatto dagli uffici dell’area Economico-finanziaria diretti dal ragioniere generale Ferdinando Coglitore e dal dirigente Giovanni Di Leo, dovrà superare lo scoglio più duro: il voto del consiglio comunale, il quale, dopo i pareri delle circoscrizioni e dei revisori dei conti, dovrà pronunciarsi entro il 30 giugno.

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