Annunciate le deleghe dell'esecutivo cittadino (senza “dissidenti-): tra gli altri l'ex assessore Liliana Modica. Il segretario cittadino: «A gennaio la direzione del partito»

Se a Roma il leader nazionale del Partito Democratico Walter Veltroni ha il suo “governo ombra-, a Messina non poteva che nascere la “giunta ombra-, anche se la definizione, al segretario comunale Giuseppe Grioli, non piace tantissimo: «Di giunta ombra c’è già quella Buzzanca», afferma con una battuta. Ad ogni modo, oggi a Palazzo Zanca è stato presentato l’esecutivo cittadino del Pd, con tanto di nomine e deleghe, proprio come gli assessori di palazzo.

Ne fanno parte, oltre a Grioli stesso, l’ex assessore Liliana Modica, nel ruolo di vice segretario con delega a scuola, cultura e politiche giovanili, l’ex consigliere di quartiere Enrico Pistorino (responsabile dell’organizzazione del partito, con delega alle politiche sociali), Lorenzo Ficarra, ingegnere e libero professionista (politiche del territorio, viabilità e risanamento), la mediatrice linguistica Zekia Sghaierghaier (integrazione multietnica e pari opportunità), Gianluca Buttafarro (innovazione e partecipazione dei cittadini alla politica, «la scommessa dell’esecutivo», dice Grioli), Antonio Laboccetta, commercialista (bilancio), l’ex vice coordinatore cittadino della Margherita Sabrina Munaò (ambiente e sviluppo economico), l’ex Dc Salvatore Curtò (servizi alla cittadinanza, qualità della vita e rapporti con le partecipate) e l’ex presidente della V circoscrizione Francesco Trimarchi (decentramento, rapporti con le circoscrizioni, periferie e villaggi).

Società civile e persone di “fiducia- dell’ala maggioritaria del partito. Nessun rappresentante, dunque, delle aree “dissidenti-, anche perché, spiega Grioli, «non è questo l’organo rappresentativo, quello sarà la direzione che verrà composta a gennaio, proprio per agevolare la convivenza di tutte le aree». Ma le divisioni rimangono e sono ancora forti, come dimostra la vicenda capogruppo. Nonostante il documento reso noto ieri da Marcello Greco e Paolo Saglimbeni, Grioli non ha dubbi: «Il capogruppo è Tani Isaja, lo hanno deciso a maggioranza i componenti del gruppo del Pd in consiglio dopo diverse iniziative non concordate del suo predecessore, che firmava spesso documenti come “area Letta- e non come capogruppo. Vizi formali? Si risolvono presto, il fatto è che nascondono problemi politici».

Grioli interviene anche sulla “questione morale- messinese, con il presidente della Provincia e due assessori comunali finiti, per motivi diversi, sotto la lente della magistratura. «Il garantismo e la presunzione d’innocenza sono principi riconosciuti dalla Costituzione, ma a prescindere dai percorsi giudiziari, ci sono fatti che se accertati rischiano di trascinare le istituzioni nella pubblica disapprovazione».

(nelle foto Grioli e Modica)