Pdl, il gruppo Germanà apre una mini-crisi: «Un posto in giunta per i “lealisti” o siamo fuori»

Pdl, il gruppo Germanà apre una mini-crisi: «Un posto in giunta per i “lealisti” o siamo fuori»

Pdl, il gruppo Germanà apre una mini-crisi: «Un posto in giunta per i “lealisti” o siamo fuori»

venerdì 06 Novembre 2009 - 08:15

Duro documento dei consiglieri comunali Burrascano e Spicuzza, a pochi giorni dalla nascita del Pdl Sicilia: «Si faccia chiarezza e il sindaco faccia delle scelte»

A tre giorni dalla presentazione del Pdl Sicilia, mentre a Palazzo Zanca la crisi per l’emergenza alluvione si mischia a piccole e grandi crisi politiche, interne ed esterne alla giunta Buzzanca, due consiglieri comunali del Pdl, Angelo Burrascano (nella foto) e Nino Spicuzza della corrente che fa riferimento a Nino Germanà, dicono: alt, fermi tutti, se il treno continua per questa strada, noi preferiamo scendere. Una presa di posizione, quella di Burrascano e Spicuzza, che formalmente viene nei giorni in cui anche a Messina si lavora sotto traccia (ma neanche tanto) per la costituzione di un gruppo consiliare Pdl Sicilia, ma che in realtà riflette uno stato di disagio che ha radici più profonde e anche radicate nel tempo.

Secondo i due consiglieri «c’è la necessità di fare chiarezza», soprattutto se si parla di «un partito che pur avendo la maggioranza relativa da quasi due anni non riesce a dotarsi di una struttura rappresentativa territoriale». Un’assenza che «ha giustificato tante scelte suggerite dai singoli deputati ai rappresentanti degli enti territoriali, influenzando l’operato dell’ente verso gli interessi di una sola parte politica». Il vuoto va colmato, aggiungono i due, ma di chi è la colpa di questa “anarchia” interna al Pdl: «Sicuramente va ricercata in coloro che hanno lasciato il partito di maggioranza relativa alla mercé di coloro che attraverso il caos hanno avuto vantaggi politici, consolidando posizioni che oggi travasano verso questa nuova formazione politica (Pdl Sicilia). Oggi che i giochi sono fatti e che ognuno ha fatto le proprie scelte, non possiamo più restare silenti». Insomma, basta porgere la guancia a chi “tradisce”, perché così facendo «si fa un torto ai “lealisti” che per dovere ed impegno hanno scelto di permanere con coerenza nelle posizioni per le quali hanno chiesto il voto agli elettori, non cedendo a sollecitazioni ed offerte».

E arriviamo al nocciolo. Secondo Burrascano e Spicuzza è giunto il momento di «aprire un confronto politico tra coloro che ancora “ufficialmente” compongono il gruppo del Pdl al Comune di Messina, nonché un urgente confronto con il sindaco, il quale nel prendere atto di tutto ciò, dovrà operare i giusti correttivi per garantire la rappresentanza politica all’interno della giunta municipale di quei consiglieri “lealisti”». Giusto per fare chiarezza, attualmente sono due gli assessori in giunta che politicamente fanno riferimento a Gianfranco Miccichè (e a livello locale a Francesco Stagno D’Alcontres): Elvira Amata e Pippo Corvaja, l’uomo delle “linee guida”. I due consiglieri comunali concludono dicendo che «in assenza di qualsiasi attenzione da arte dei deputati locali del Pdl verso noi consiglieri “lealisti”, saremo, nostro malgrado, costretto ad autosospenderci dal partito, non sentendoci più legati da impegni di programma con l’attuale amministrazione, valutando per singolo provvedimento, nell’interesse della città e dei nostri sostenitori, la posizione politica da esprimere in seno al civico consesso».

(foto Dino Sturiale)

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