Il Ponte e le opere compensative: ecco cosa propone il Comune di Messina

Il Ponte e le opere compensative: ecco cosa propone il Comune di Messina

Il Ponte e le opere compensative: ecco cosa propone il Comune di Messina

mercoledì 18 Marzo 2009 - 16:26

La delibera degli interventi connessi è all’ordine del giorno del Consiglio comunale. «La somma di 130 milioni prevista dal Cipe dovrà essere adeguata». In photogallery alcune tavole

Questi sono i giorni del Ponte sullo Stretto. L’ing. Giovanni Caminiti, nella sua relazione sugli “Interventi compensativi e connessi” alla realizzazione del manufatto, parla della «più importante opera mai realizzata dall’uomo». Un’opera che ha sempre diviso e, è facile prevedere, sempre dividerà. Il dibattito si è rinvigorito dopo la decisione del Cipe di rifinanziare il progetto per 1,3 miliardi di euro, e la classica diatriba tra i No Ponte e i favorevoli continua tra forum, piazze e talk-show televisivi.

La relazione sulle proposte del Comune di Messina in merito agli interventi compensativi è stata illustrata, da Caminiti, alla commissione consiliare di Palazzo Zanca e la relativa delibera, proposta direttamente dal sindaco Giuseppe Buzzanca, è stata inserita all’ordine del giorno del Consiglio comunale e potrebbe essere discussa nei prossimi giorni.

Ma vediamo, nel dettaglio, cosa propone l’ufficio Grandi Opere e Infrastrutture Strategiche attraverso il documento di Caminiti. Gli interventi sono divisi in sottocategorie: opere da inserire nel progetto Ponte; opere ferroviarie connesse; opere accordo di programma del 27 novembre 2003; opere stradali connesse; opere stradali connesse (da integrare nell’accordo di programma); opere compensative.

Nel primo gruppo rientrano: il raccordo Panoramica-Litoranea, il minisvincolo Ganzirri in corrispondenza dei piazzali di esazione, la variante Cittadella Universitaria-Annunziata e la variante Stazione Gazzi (linea Ponte). Opere ferroviarie connesse sono il collettore Metropolitana dello Stretto-Fermate Papardo e Annunziata e la variante Stazione Gazzi (Stazione).

L’accordo di programma del 27 novembre 2003 stabilisce gli impegni di Regione Sicilia e Regione Calabria. Due le opere previste: il collegamento Svincolo Curcuraci-Panoramica (costo 11,7 milioni di euro) e il raddoppio della tratta Giostra-Annunziata (seconda canna) con relativo svincolo (70 milioni). Da integrare nell’accordo ci sono le opere stradali connesse: il completamento della copertura del torrente Papardo (15 milioni di euro), il nuovo collegamento autostradale Tremestieri-Giostra (650 milioni che dovrebbero coprire Cas e Anas), il sistema di viabilità integrato (conforme al Prg, costo eventuale 130 milioni), la Via del Mare (65 milioni), il by-pass Annunziata-Pace (40 milioni) e i pontili e le opere a terra per la Metropolitana del Mare (25 milioni in condivisione con l’Autorità portuale).

Infine le opere compensative, tutte a carico della società Stretto di Messina, per un totale di quasi 120 milioni: la pianificazione dell’Area integrata dello Stretto (5 milioni), gli interventi attuativi del Piano particolareggiato Porto-Tremestieri (32,5 milioni), interventi di salvaguardia ambientale della Riserva di Capo Peloro (50,7 milioni), rinaturalizzazione e ripascimento dei litorali (11,8 milioni), adeguamento e riqualificazione della Panoramica dello Stretto (5,2 milioni), la variante Faro Superiore direzione Tono (con by-pass dell’abitato di Faro, costo 11,7 milioni) e la realizzazione di aree attrezzate di protezione civile (2,5 milioni). Parte di queste opere sono individuabili nelle tavole visibili nella photogallery.

Dalla relazione si deduce che una delle opere alle quali si dà maggiore importanza è la nuova stazione di Gazzi, che «potrà rappresentare il volano per successive politiche ed iniziative di riassetto urbano. Pertanto si ritiene opportuno che la progettazione dell’edificio ferroviario e delle strutture funzionali allo stesso sia improntata sul modello delle Grandi Stazioni», sullo stile della stazione Termini di Roma.

ALTRE PROPOSTE

Il documento dell’ufficio Grandi Opere contiene, al di là degli interventi compensativi, ulteriori proposte degne di nota. Una verte sul «potenziamento delle strutture di investigazione antimafia e controllo del territorio», per «l’inevitabile morbosa attenzione che l’appalto genererà nella criminalità organizzata». Interessante anche la proposta di «istituire sul territorio comunale la sezione di Messina del Tar», in vista degli scontati contenziosi che sorgeranno soprattutto per gli espropri, insieme al potenziamento delle strutture e dell’organico del Tribunale. Si gioca al rilancio anche sulla Zfu, la Zona Franca Urbana: «si ritiene necessario – si legge nel documento – favorire la creazione dell’indotto connesso alla realizzazione del Ponte mediante il riconoscimento ai territori interessati dall’opera, e per tutta la durata dei lavori, dello status di Zfu». Richiesta, inoltre, una «tariffa unica di attraversamento agevolata per i residenti dell’Area dello Stretto».

Ma senza soldi non si canta messa, questo si sa. Per questo nel documento non solo si sottolinea che «la somma di 130 milioni di euro prevista dal Cipe dovrà essere adeguata rispetto all’incremento dei prezzi subito nel corso degli anni», ma si parla della «necessità che il cambiamento e lo sviluppo di Messina e della sua Provincia sia governato da una legge speciale sul modello già adottato in occasione di eventi di rilevanza internazionale e di grande impatto sulle aree urbane». Più fondi, insomma, e riferimenti legislativi certi dai quali attingere. Perché il Ponte sarà pure una grande opera, ma come dice la parola stessa, va “compensato”.

(in fotogallery le tavole su alcuni degli interventi previsti)

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