Dodici anni fa l’omicidio del professore, oggi Risorgimento Messinese ripropone di intitolargli l’incrocio dove gli fu tolta la vita
Dodici anni. Era il 15 gennaio 1998 quando, all’incrocio tra via Regina Elena e viale Annunziata, il professore Matteo Bottari veniva assassinato a bordo della sua auto, gettando un velo di inquietudine sulla città e sull’Università e facendo deflagrare il cosiddetto “caso Messina”. Oggi il movimento politico guidato dal suo collega del tempo, Fabio D’Amore, ripropone, attraverso un’interrogazione dei due consiglieri comunali Nino Carreri e Salvatore Serra, di intitolare a Matteo Bottari proprio la rotatoria sorta in quell’incrocio. Una proposta reiterata più volte, l’ultima il 12 settembre 2008.
«Già nei mesi precedenti – scrivono i due consiglieri – il nostro movimento politico, interpretando il sentimento di larga parte della comunità messinese, aveva proposto all’amministrazione pro-tempore tale istanza allo scopo di mantenere vivo il ricordo di un uomo che ha reso lustro alla città dello Stretto, divenendo maestro per moltissimi medici che si sono formati sotto la sua nobile guida.
La famiglia Bottari ha confermato l’assenso a procedere alla denominazione della rotatoria che dovrà riportare al centro della stessa un busto raffigurante il noto professionista e la cui realizzazione, previo regolare concorso, dovrà diventare un momento di ricordo collettivo verso chi si è speso per la città di Messina ed è stato sacrificato in nome di interessi ancora sconosciuti». A questo punto i due consiglieri non possono che rivolgersi al sindaco, chiedendogli «se non intenda intervenire immediatamente per dare corso alla richiesta attraverso gli organi preposti».
