La questione -Molini Gazzi- sbarca alla Provincia

La questione -Molini Gazzi- sbarca alla Provincia

Redazione

La questione -Molini Gazzi- sbarca alla Provincia

mercoledì 06 Agosto 2008 - 12:14

Il presidente Ricevuto: -Ci impegniamo con i fatti. Chiederò un incontro con la proprietà dell'azienda-.

Prima il passaggio in Consiglio provinciale, sollecitato dal consigliere Francesco Andaloro (Prc). Stamattina l’incontro tra il componente del Partito di Rifondazione Comunista, il segretario generale della Cgil Messina Franco Spanò, il segretario della Flai Cgil Enzo Cocivera e i consiglieri del Pd Giuseppe Grioli e Pippo Rao da una parte, e il presidente della Provincia Nanni Ricevuto e l’assessore all’attuazione del programma con delega ai rapporti con il Consiglio Michele Bisignano, dall’altra. -In mezzo-, il futuro dei lavoratori della Molini Gazzi, rappresentati da una delegazione.

La storica azienda cittadina s’incammina verso la chiusura, dopo la volontà espressa della famiglia Pulejo, che ha già stoppato la produzione nel Pastificio di Giammoro ed ha intenzione di fare lo stesso nella realtà cittadina. Si oppongono a questa scelta i 27 lavoratori, che già da tre mesi si ritrovano senza stipendio e con delle famiglie da mandare avanti. Dicono -no- perché al di fuori della perdita del lavoro, ritengono questa una scelta -scellerata-, visto che la Molini è una delle aziende leader in Sicilia nella lavorazione dei grani, il settore è in costante crescita e le commesse, provenienti non solo dalla Regione ma anche a livello nazionale ed internazionale, non accennano a diminuire. Niente a che vedere con la questione -Pastificio Puglisi-, dove invece il mercato e la concorrenza hanno contribuito notevolmente alla cessazione dell’attività.

Aspetti che hanno sottolineato praticamente tutti i presenti stamattina. A cominciare dal consigliere Andaloro, che ha ribadito rivolgendosi a Ricevuto: -Non si spiega la decisione della proprietà, quando ancora c’erano tante richieste. La scelta immotivata fa pensare che dietro le quinte possano esserci speculazioni, ad esempio quella di carattere edilizio, visto che è stato accertato che l’area su cui sorge la fabbrica non è più zona industriale, fin dall’ultima revisione del piano regolatore, circa 10 anni fa: adesso è zona B1, edificabile. La cosa strana è che può avere questo tipo di destinazione solo quella porzione di territorio, tutto ciò che c’è intorno, l’autoparco comunale, gli stabilimenti della Triscele, l’area della Gazzetta del Sud, no. Per questo è necessario capire se c’è qualcosa sotto, rintracciare i veri motivi. Noi siamo anche pronti a proporre una soluzione per il salvataggio, ma prima vogliamo capire cosa ha spinto la proprietà a procedere in questo senso-.

Gli fa eco il segretario generale della Ggil Messina Franco Spanò: -I lavoratori si ritrovano senza stipendi da tre mesi e comunque non hanno ceduto a determinate condizioni. I vertici dell’azienda avevano proposto di accettare l’agevolazione al fallimento per avere in cambio le mensilità arretrate. Si sono anche rifiutati di pagare spiegando di non poterlo fare perché avendo fatto domanda di concordato preventivo c’era la necessità di ottenere l’ok dal tribunale. Li abbiamo ‘costretti’ a rivolgersi al tribunale stesso, ma la risposta è stata: ‘ancora non abbiamo ricevuto la richiesta, non c’è bisogno di alcun permesso’. Questa è la dimostrazione che non manca la liquidità, manca la volontà. Ma noi non ci rassegnamo alla fine e cercheremo di trovare delle soluzioni. Devo ammettere però, che in trenta stagioni di attività sindacale non avevo mai incontrato personaggi di questo tipo-.

Agguerrito colui che ha combattuto dall’inizio, al fianco dei dipendenti, questa battaglia: il segretario della Flai Cgil Enzo Cocivera. -Lo scioglimento del contratto di lavoro non è ancora avvenuto – ha spiegato. Proveremo a fare qualcosa fino all’ultimo. Avevamo sollecitato l’azienda per richiedere la cassa intregrazione straordinaria, ma niente da fare. I tempi si allungherebbero e a quanto pare si vuole chiudere immediatamente. Speculazioni, scelte sbagliate del passato e del presente, poca chiarezza, non possono gettare al vento più di trent’anni di competenze-.

Infine ha preso la parola il presidente Nanni Ricevuto, che ha spiegato il suo punto di vista: -L’ipotesi della speculazione edilizia non convince, perché si potrebbe cedere l’edificio e continuare l’attività altrove-. Il problema però, come ha spiegato anche qualcuno dei presenti, è che ci sarebbe anche l’interesse di qualche altro gruppo imprenditoriale ad assorbire il ciclo di produzione, ma i guadagni per i cedenti, sarebbero nettamente inferiori se si decidesse di cedere il terreno. Poi l’impegno di Ricevuto: -Proveremo a fare il massimo con tutti i mezzi a nostra disposizione, non solo dimostrando sensibilità a parole. Sulla questione ‘aumento dei costi’, la provincia eventualmente farà il possibile per trovare soluzioni alternative. Parlerò con il presidente del Consiglio Provinciale per trattare l’argomento nuovamente in aula in occasione della prossima seduta. Stessa cosa succederà per la giunta, che redigerà un documento indirizzato alle forze imprenditoriali del territorio. Infine – cosa forse più importante – mi farò carico di chiamare i responsabili della Puglisi per avere un incontro con loro, in presenza di un vostro delegato. Questo inizialmente, poi vedremo il da farsi.

I lavoratori continuano a sperare, mentre la condizione di alcuni di loro diventa ogni giorno più drammatica. Famiglie monoreddito chiedono aiuto e molti dipendenti sono stati costretti a vendere autovetture o altri beni per continuare a vivere. In gioco c’è il futuro di interi nuclei, di messinesi come noi e non può essere messo da parte neanche davanti a qualche settimana di ferie.

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