Saranno addetti del servizio civile e si occuperanno, tra l'altro, di manutenzione del verde pubblico e della sensibilizzazione della cittadinanza ai temi ambientali. I precari: perché non utilizzare noi?
E’ stato presentato ieri il progetto di miglioramento della qualità ambientale del territorio attraverso l’impiego di 170 addetti del servizio civile nell’attività dell’Ato 3, per la raccolta differenziata, la manutenzione del verde pubblico e la sensibilizzazione della cittadinanza a tali temi ambientali. L’iniziativa è stata illustrata dal sindaco Giuseppe Buzzanca, dall’assessore al lavoro, Melino Capone, dall’assessore all’ambiente, Elvira Amata e dal presidente dell’Ato 3, Antonio Ruggeri, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a palazzo Zanca.
«E’ un tema molto sentito dalla cittadinanza – ha detto il sindaco- e l’iniziativa contribuirà a rendere più agevole il cammino già intrapreso perchè la raccolta differenziata sia recepita come risorsa e non come svantaggio per l’utente. Dal sistema delle discariche dei rifiuti si dovrà arrivare a quello degli impianti».
Il progetto, denominato “Dimensione ambiente-Zancle-, è innovativo nel panorama delle politiche ambientali in quanto realizza un processo funzionale con il raccordo tra i servizi ambientali e l’integrazione con le attività di associazioni presenti sul territorio con l’inserimento dei volontari del Servizio civile nazionale. Chi sceglie di impegnarsi per dodici mesi nel Servizio, aggiunge un’esperienza qualificante al proprio bagaglio di conoscenze, spendibile nel corso della vita lavorativa, e nel contempo assicura una sia pur minima autonomia economica.
Ed è proprio questa “autonomia economica- che fa già storcere il muso a qualcuno. Serpeggia del malumore tra i precari di Ato3 e Messinambiente, ad esempio, con alcuni che si chiedono: «Perché non utilizzare noi per questi servizi?».
