La Regione prepara il terreno per la stabilizzazione dei precari storici

La Regione prepara il terreno per la stabilizzazione dei precari storici

La Regione prepara il terreno per la stabilizzazione dei precari storici

lunedì 21 Giugno 2010 - 08:20

Mentre c'è chi rivendica -giustamente- le soddisfazioni che merita

La Regione prepara il terreno per la stabilizzazione dei precari storici.

Entro c.m approderà alla commissione Bilancio dell’ Ars il disegno di legge che dovrebbe consentire a comuni e province di trasformare a tempo indeterminato i rapporti di lavoro ancora in bilico. Una norma che cambierebbe il destino di 22.500 persone. Tanti sono i precari degli enti locali siciliani.

Ma come stabilizzarli?

Si parte dall’ elemento fondamentale: «I soldi ci sono», assicura l’ assessore al Lavoro, Lino Leanza (Mpa). Ogni anno la Regione spende per i precari degli enti locali 320 milioni di euroei fondi sono stati assicurati per i prossimi tre anni. Oggi, il comune che ha in carico un precario paga tra il 5 e il 10 per cento dello stipendio, il resto lo mette l’ amministrazione di Palazzo d’ Orleans. Questa ripartizione della spesa verrebbe confermata nei dieci anni successivi alla stabilizzazione.

I comuni, insomma, non dovrebbero modificare le uscite per due quinquenni. Ma gli enti locali che non vorranno stabilizzare i loro precari vedranno ridursi il contributo della Regione ogni anno del 10 per cento. Meglio procedere alle assunzioni a tempo indeterminato, dunque.

Sempre secondo il disegno di legge, quando un precario stabilizzato andrà in pensione i soldi risparmiati dalla Regione verranno inseriti in un fondo che servirà ad aumentare le ore di servizio degli altri lavoratori ancora in attività.

Fin qui la norma che la Regione vorrebbe approvare per chiudere, almeno nelle intenzioni ufficiali del governo di Palazzo d’ Orleans, la partita del precariato. Ma si attende che il governo nazionale conceda con una modifica alla manovra finanziaria la deroga al patto di stabilità cioè il permesso per i comuni di sforare il tetto della spesa per il pagamento degli stipendi.

Il presidente della Regione, intanto, nei giorni scorsi, ha inviato una lettera personale a tutti i parlamentari eletti in Sicilia, corredata da una bozza di emendamento alla manovra finanziaria nazionale. Il suo scopo è costituire un fronte politico trasversale, comune a tutte le forze politiche,a sostegno dell’ ipotesi di regolarizzazione della posizione dei 22.500 lavoratori «atipici» impegnati negli enti locali siciliani.

Lombardo ha consegnato al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, una scheda tecnica che riassume la storia e i dati del precariato in Sicilia.

Il profilo professionale dei precari dichiara un malessere sociale che non può essere contenuto entro i margini di un meccanismo tecnico come la verifica del patto di stabilità.

Si tratta infatti di persone con una età media di 50 anni, 20-25 anni di anzianità di servizio, un grado di scolarizzazione generalmente elevato. Persone che hanno costruito la loro vita su due -disvalori-: l’ incertezza della stabilità del lavoro e l’ insufficienza del salario percepito che, però, ha costituito l’ unica fonte di reddito, utile a soddisfare le primarie esigenze sociali.

Le notizie circa l’impossibilità della Regione Siciliana di prorogare i contratti dei 22 mila precari in servizio negli enti locali a seguito della decisione del Commissario dello stato di impugnare la norma inserita nella finanziaria regionale che avrebbe anche spianato la strada verso il processo di stabilizzazione di dette unità, hanno spinto il Sindaco di Ragusa Nello Dipasquale a rilasciare la seguente dichiarazione:

“Lo stop alla proroga dei contratti per i precari degli enti locali siciliani a cui è stata costretta la Regione Siciliana per non sforare il patto di stabilità – dichiara il primo cittadino – se da un lato, crea in me un certo rammarico per le inevitabili ripercussioni che ciò comporterà per quei 22 mila precari che da tanto tempo attendono la stabilizzazione, dall’altro mi fa comprendere l’importanza del ruolo svolto da questa Amministrazione Comunale che è riuscita, grazie anche al lavoro determinante dei nostri uffici, ad avviare e definire tutti i processi che hanno portato alla stabilizzazione facendo definitivamente uscire dal precariato gli oltre 220 ex Lsu”.

Un Signor Sindaco da ammirare ed invidiare, che ha fatto tutto giusto al momento giusto e che ora prende giustamente, tutte le soddisfazioni che ha meritato sul campo attivando la legge.

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