Santalco difende l'Iacp: «Non si può cancellare con un colpo di spugna»

Santalco difende l’Iacp: «Non si può cancellare con un colpo di spugna»

Redazione

Santalco difende l’Iacp: «Non si può cancellare con un colpo di spugna»

mercoledì 05 Novembre 2008 - 14:33

Il presidente, il cui mandato è agli sgoccioli: «Trasferire tutte le competenze al Comune? Le professionalità acquisite non possono essere disperse. I presunti ritardi? Non imputabili all'Istituto». Aggiornato il cronoprogr

Trasferire tutte le competenze sul risanamento al Comune o mantenere in vita l’Iacp, che attualmente è ente appaltante? Il dibattito è stato aperto dal sindaco Giuseppe Buzzanca, che ha rilanciato l’intenzione di passare l’intera palla all’amministrazione, tagliando il cordone con l’Istituto per accelerare i tempi del risanamento. Ma è realmente questa la strada giusta? E’ l’Iacp il responsabile di certe lentezze “burocratiche- che, molto spesso, hanno matrice regionale? E soprattutto siamo sicuri che il Comune garantisca l’efficienza necessaria per dare una decisa accelerata?

Il presidente dell’Iacp Giuseppe Santalco, che oggi ha presentato alla stampa lo stato dell’arte del cronoprogramma, con una sorta di bilancio di fine mandato (scadrà alla fine del mese), non entra nella questione politica dell’input dato dall’amministrazione comunale alla deputazione regionale su una nuova legge sul risanamento, limitandosi a specificare che, se legge nuova dev’esserci, che sia speciale davvero, “sburocratizzando- i tanti passaggi che anche Messina, come tutte le altre città, deve rispettare.

Santalco però chiarisce cha ha «l’obbligo morale e istituzionale di difendere l’Iacp. Parlo di 120 dipendenti che hanno messo la propria professionalità a disposizione del Comune, una professionalità acquisita negli anni e che non può essere dispersa. L’Istituto ha sempre risparmiato risorse, realizzando la maggior parte dei progetti e dei lavori internamente, ed esternalizzando solo quei servizi che richiedevano figure non presenti in pianta organica». Santalco poi risponde ad alcune critiche sollevate nei giorni scorsi: «E’ troppo facile parlare di ritardi, ma bisogna conoscerne i motivi. Per il centro socio pastorale, ad esempio, più di tre mesi fa abbiamo chiesto la variante al Comune e ancora aspettiamo. Abbiamo progetti pronti e cantierabili che attendono solo il decreto di finanziamento dalla Regione».

In particolare mancano i decreti di finanziamento per i tre edifici di Fondo Basile De Pasquale (integrazione di 1,3 milioni di euro), il parco urbano ex Volano (1,685 milioni), due edifici a Camaro Sottomontagna (integrazione di 104mila euro), il parco di quartiere di Camaro Bisconte (1,8 milioni), parco di Camaro S. Antonio (integrazione di 518mila euro), due edifici in via Taormina (integrazione di 632mila euro).

L’Iacp ha anche “recuperato- su due dei tre contratti in attesa di stipula: il 30 ottobre è stato firmato quello per la ristrutturazione dell’asilo nido di Camaro, proprio ieri quello per il torrente Badiazza, mentre il terzo, relativo alla scuola materna di Villa Lina, c’è un intoppo burocratico in quanto l’impresa aggiudicataria, la Condorelli, ha effettuato una cessione di azienda.

Altri ritardi: i lavori relativi ai 50 alloggi di Matteotti non sono ancora stati aggiudicati a causa di ulteriori ricorsi da parte di due imprese; come detto per il Centro Socio Pastorale di S. Lucia si è in attesa della variante richiesta al Comune tre mesi fa. Santalco fa anche una sorta di bilancio di questi tre anni di gestione dell’Istituto, affidandosi ai numeri: dal 2005 sono stati assegnati 483 alloggi, effettuate 293 demolizioni e dichiarate 33 inagibilità. Il presidente dell’Iacp ricorda anche che ci sono progetti, come quello per la costruzione di 44 alloggi a S. Lucia S. Filippo (anche questo in attesa di decreto di finanziamento da 4,2 milioni di euro), non previsti dal cronoprogramma.

«Siamo sempre stati a disposizione del Comune per l’emergenza abitativa di questa città» sottolinea Santalco, che ricorda anche come sul coinvolgimento dei privati ci fosse l’approvazione dell’Iacp fin dai tempi dell’amministrazione Genovese. «Siamo propositivi per lavorare insieme, poi sarà l’Ars a stabilire la nuova modulazione del settore. Certo è che non si può cancellare con un colpo di spugna l’Iacp. Sono nettamente contrario ad un’agenzia speciale, un altro inutile carrozzone, piuttosto si pensi ad un dipartimento tecnico interno al Comune per il quale l’Iacp è pronto a dare il suo contributo».

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