Pergolizzi, Canfora, Cantello e Carreri chiedono chiarezza e trasparenza e avvertono: «La Croce Rossa non può gestire il servizio, qualunque decisione deve passare dal consiglio comunale»
Mancano due mesi alla scadenza della proroga dei servizi sociali, ma a mancare è soprattutto la chiarezza sul futuro di un settore di enorme importanza sia dal punto di vista occupazionale che, soprattutto, da quello assistenziale. Sciolta l’Istituzione, ci si affida alle dichiarazioni sparse e alle voci di corridoio, ma indirizzi ufficiali non ne arrivano. L’assessore Pinella Aliberti, chiusa nel silenzio stampa, ha comunque assicurato di aver dato mandato agli uffici del Comune di predisporre i nuovi bandi.
Ma non è ancora chiaro quale siano le intenzioni a lungo termine del sindaco Buzzanca e della sua amministrazione. Oggi a interrogarsi, e a interrogare lo stesso sindaco, sono quattro consiglieri comunali, i “brigugliani” del Pdl Nello Pergolizzi e Claudio Canfora, il riferimento della Aliberti in consiglio, Ivano Cantello dell’Mpa, e Nino Carreri di Risorgimento Messinese. I quattro chiedono al presidente del consiglio Previti «di attivarsi finalmente, a tutela dell’intero consiglio comunale, delle prerogative e dignità dello stesso, per richiedere, in maniera formale e per iscritto, immediatamente al sig. sindaco di venire a riferire in aula consiliare nella prima seduta utile».
«In più occasioni – affermano Pergolizzi e gli altri – gli organi di informazione hanno diffuso l’indirizzo del sindaco di procedere al riordino del settore dei Servizi Sociali e degli interventi di assistenza alle fasce deboli della cittadinanza. Non ultima l’intervista del sindacalista della Cisl La Rosa di sostegno alla ipotesi di erogazione dei Servizi socio-assistenziali affidati ad unico gestore di levatura regionale, in grado di assicurare organicità, efficienza e non ultimo la stabilizzazione dei lavoratori dallo stesso definiti “precari” attraverso l’individuazione di una non meglio specificato forma di partnerariato con la Croce Rossa Italiana o altra Società privata da essa controllata».
Ma il servizio, attualmente, è gestito dalle cooperative sociali, e del resto «il vigente quadro normativo nazionale indica nel Terzo Settore e segnatamente nella cooperazione sociale l’interlocutore privilegiato per il perseguimento delle finalità proprie delle Politiche Sociali di competenza degli enti locali. Anche il vigente quadro normativo regionale prescrive la necessità della preventiva iscrizione all’apposito Albo regionale degli Enti e delle Istituzioni senza scopi di lucro (Onlus) ai fini del convenzionamento con gli enti locali e della stessa partecipazione a gare d’appalto». Il punto è che «non risulta ad oggi che la Croce Rossa Italiana e/o altre società da essa partecipate siano iscritte all’apposito albo per la gestione di alcuno dei servizi cui gli interroganti fanno riferimento. Il vigente quadro normativo prescrive, fermi restando i requisiti i cui sopra, la selezione del contraente con bandi ad evidenza pubblica a meno di diversa motivata autorizzazione del Consiglio Comunale».
Le decisioni, finora solo “sussurrate” ma mai ufficializzate, dell’amministrazione, «qualora configurassero una trattativa privata, poiché il valore economico complessivo dei servizi sociali da gestire supera il limite di legge per la possibilità di procedere con un affidamento diretto e/o trattativa privata, sono esclusiva competenza del Consiglio Comunale ad oggi estromesso da qualsivoglia iniziativa o informativa».
A tutto questo non si può non aggiungere che «tutti i servizi sociali in atto erogati dal Comune di Messina sono in scadenza al più tardi il 30 aprile. Il regime di proroghe – concludono – implica chiare e puntuali determinazioni in grado di assicurare continuità alle prestazioni, il cui venire meno produrrebbe grave danno e disagio ai cittadini assistiti».
