La squadra di Ansaldo Patti contro il Ponte e per la metropolitana del mare

La squadra di Ansaldo Patti contro il Ponte e per la metropolitana del mare

Redazione

La squadra di Ansaldo Patti contro il Ponte e per la metropolitana del mare

sabato 24 Maggio 2008 - 12:54

Il tema dell'attraversamento dello Stretto al centro del programma del candidato sindaco della Sinistra. Interdonato: «Un contratto di servizio per porre fine all'anarchia esistente»

«Un ecomostro che sconvolgerebbe la città». Per definire il Ponte sullo Stretto non usa mezzi termini Rosario Ansaldo Patti (nella foto), candidato sindaco di Prc, Pdci, Autonomie Locali, Rete verde Ecologia sociale e Comitato Pendolari dello Stretto. Una presa di posizione netta, chiarita anche nel programma presentato stamani a Palazzo Zanca insieme alla eventuale squadra di governo annunciata. Una squadra composta sia da militanti non certo dell’ultima ora del mondo politico e dell’associazionismo locale, ma anche da giovanissimi provenienti dall’Università, tre studenti: Stefania Radici, Daria Lucchesi e Andrea Calderazzo. Completano la giunta il segretario del circolo Prc “Peppino Impastato- Daniele Ialacqua, il docente e portavoce della Rete verde di Ecologia sociale Giuseppe Restifo, il fondatore del Comitato Pendolari dello Stretto Pietro Interdonato, il dirigente del Comune e rappresentante dei Comunisti italiani Attilio Camaioni e il medico Renato De Luca.

Tornando al Ponte, Ansaldo Patti chiarisce che «è un no che si trasforma in sì alle infrastrutture, viarie e ferroviarie. Ma è anche un no al duopolio che, con la continua dismissione da parte di Rfi, diventa sempre più monopolio privato del traghettamento dello Stretto, con tariffe esose, mancanza di puntualità e tutta una serie di difficoltà per i pendolari. Lo stesso prefetto di Messina ha accettato di buon grado l’impegno per partire subito con la metropolitana del mare. Ci sono 30 milioni di euro in Finanziaria pronti per questo, senza bisogno di chissà quali acrobazie per utilizzarli».

La questione attraversamento non può non vedere in prima linea chi ne ha fatto una battaglia anche personale. Secondo Pietro Interdonato «lo Stretto è nostro e da qui deve partire il riscatto della nostra città. Non si può più consentire che la mala politica di quaranta anni renda lo Stato subalterno e complice a discapito della collettività. Da qui deve scaturire un contratto di servizio che ponga fine all’anarchia esistente».

Ansaldo Patti non risparmia critiche tanto al centrodestra («l’arroganza delle sue posizioni ha costretto la città a due commissariamenti straordinari»), tanto al centrosinistra («il Pd deve dimostrare veri elementi di cambiamento nella gestione della cosa pubblica, che deve poggiare sugli interessi collettivi e non su quelli personali o di ristrette oligarchie»), poi espone i punti chiave del programma: squadre di pronto intervento per strade e marciapiedi; potenziamento di viabilità e trasporti con più isole pedonali, la ristrutturazione dell’Atm, la metropolitana del mare; la risoluzione del problema inquinamento acustico; la tutela degli anziani, dei bambini e dei portatori di handicap; più attenzione sui giovani; ma anche sui temi della sicurezza; un rapporto costante con le circoscrizioni; un calmiere per il costo della vita; aiuti alle famiglie più disagiate; recupero delle associazioni anti-droga; ristrutturazione dell’assessorato per le Attività produttive; lotta alla mafia, all’usura e al racket; riorganizzazione della macchina amministrativa; revisione del rapporto tra il Comune e le società che si occupano della raccolta dei rifiuti; e ancora temi fondamentali come la mobilità urbana, la disoccupazione e il precariato, la salute, la politica culturale e il concetto costante di Messina bene comune.

(foto Dino Sturiale)

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