Stadi S. Filippo e Celeste, finalmente pronta la delibera che annulla la convenzione con l'F.C. Messina

Stadi S. Filippo e Celeste, finalmente pronta la delibera che annulla la convenzione con l’F.C. Messina

Stadi S. Filippo e Celeste, finalmente pronta la delibera che annulla la convenzione con l’F.C. Messina

giovedì 04 Giugno 2009 - 14:29

Il consiglio comunale l'aveva chiesta con un ordine del giorno il 6 agosto scorso, oggi il sindaco Buzzanca la propone alla IV commissione: revoca in autotutela delle determinazioni dell'agosto 2005 e del marzo 2008 (il rinnovo della convenzione stabilito da Sinatra). C'è una nota dell'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici: quell'accordo procedimentale non è conforme «alle regole comunitarie e nazionali di evidenza pubblica»

Il sindaco Giuseppe Buzzanca ha rotto gli indugi: è stata predisposta la delibera con la quale verrà revocata la convenzione tra F.C. Messina e Comune sugli stadi S. Filippo e Celeste. C’è voluto quasi un anno perché l’amministrazione desse seguito all’atto di indirizzo votato il 6 agosto scorso, su proposta di Nello Pergolizzi e Giuseppe Melazzo, dal consiglio comunale, con il quale si chiedeva di «predisporre una proposta di delibera avente ad oggetto la revoca in autotutela della delibera adottata dal commissario Sinatra». In realtà l’atto predisposto da Buzzanca, e giunto oggi all’attenzione della IV commissione, va oltre, e ha per oggetto l’«annullamento delle deliberazioni 65/C del 26 agosto 2005 e 11/C del 28 marzo 2008».

La 65/C è la delibera con la quale il consiglio comunale approvava, ormai quasi quattro anni fa, pressato dalla piazza dopo la promozione in serie A del Messina, lo schema di accordo procedimentale relativa alla convenzione sugli stadi tra Palazzo Zanca e la società dei Franza. La 11/C, invece, è la delibera approvata tre anni dopo dal commissario Gaspare Sinatra, con la quale si rinnovava la convenzione stessa. A supporto di questa decisione, l’amministrazione cita una serie di elementi e di atti. Tra questi l’interessante nota dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, datata 31 maggio 2006, nella quale già si affermava che «sembra ravvisarsi una non conformità alle regole comunitarie e nazionali di evidenza pubblica applicabili nel caso di esecuzione di lavori pubblici, quali certamente sono quelli di completamento, ampliamento, ristrutturazione e trasformazione degli impianti sportivi comunali».

Perché ci siano voluti tre anni per dar seguito alla nota dell’Autorità è uno dei tanti misteri di questa vicenda. Così come è un mistero il parere dell’avvocato Giuseppe Mazzarella di Palermo, incaricato dallo stesso sindaco Buzzanca di pronunciarsi in merito alla questione. Il parere, secondo il deliberato, è stato reso il 20 ottobre scorso, ma non se n’è mai conosciuto il contenuto, né c’è traccia di esso tra gli allegati alla delibera stessa. Ancora, tra i -considerato che- si trova anche il fatto che «nella stagione calcistica 2008/2009 la società non procedeva alla iscrizione della squadra nel campionato di serie B ed ha partecipato al Campionato Nazionale Dilettanti», così come è menzionata restituzione, da parte della Curatela Fallimentare, degli stadi e la «consegna delle relative chiavi di accesso». Ricordato anche il sequestro preventivo dei due impianti emesso nel novembre scorso dal Gip Luana Lino.

In base a tutto questo, e alla conclusione non certo trascurabile che sia la delibera 65/C che la 11/C sono state adottate «in violazione del principio di concorsualità nella scelta dell’affidatario», Buzzanca chiede l’annullamento in autotutela dei due atti. Scrivendo la parola fine, forse, su una delle tante vicende lunghe e contorte di questo Comune.

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