Il senatore Udc interroga Matteoli: «Destinate al Ponte risorse pubbliche attualmente impiegate da Rfi. Ma nel frattempo?»
Un diritto universale, quello alla mobilità, negato dalle Ferrovie dello Stato nello Stretto di Messina. Passa all’attacco Gianpiero D’Alia, capogruppo al Senato dell’Udc. «Da quanto stipulato in una convenzione tra l’allora ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Pietro Lunardi – spiega D’Alia in un’interrogazione al ministro dei Trasporti Altero Matteoli – e la società Stretto di Messina,come evidenziato giorni fa, nel corso di una conferenza stampa, dalle organizzazioni sindacali autonome Orsa, Sasmant e Fast, risulterebbe che la Stretto di Messina sia destinataria di risorse pubbliche attualmente impiegate da Rfi per garantire il servizio di traghettamento. Difatti, pare che Rfi stia progressivamente abbandonando lo Stretto, mettendo in serio pericolo il rispetto del diritto alla mobilita’ prima che si realizzi l’attraversamento stabile».
«In questa maniera – precisa D’Alia – il diritto alla continuità territoriale non viene rispettato, penalizzando ancora una volta il Mezzogiorno e relegandolo ad una condizione di ulteriore isolamento».
