Il M5S: “Ecco perché la nuova Authority conviene a tutta l’area dello Stretto”

“Spesso la politica dice e poi fa l’esatto opposto. Noi abbiamo detto e poi mantenuto la premessa. Prima Lupi, poi Delrio non avevano parlato di accorpamento dell’Autorità Portuale, poi l’hanno fatto. Noi ci siamo battuti per l’autonomia e l’abbiamo ottenuta. Ci eravamo attivati già da opposizione ma solo ora abbiamo trovato le porte aperte al Ministero”. Parole del deputato messinese grillino Francesco D’Uva, in un salone delle bandiere, a Palazzo Zanca, in cui c’è clima di festa per l’approvazione della sedicesima Authority italiana, quella dello Stretto, che comprende i porti di Messina, Milazzo, Villa e Reggio.

I temi sono gli stessi portati avanti in questi anni: la peculiarità dell’area dello Stretto, così come riconosciuta a Civitavecchia, quella di Milazzo, con l’area Sin (Sito di interesse nazionale) e la raffineria, l’incompatibilità con Gioia Tauro, lo sviluppo del territorio.

“Nello Stretto ci sono 12mila pendolari al giorno e un traffico di mezzi pari al 20 % di tutta la nazione – dice la senatrice Barbara Floridia -. La nuova Authority è il primo segnale per la vera continuità territoriale. Il ministro Toninelli ha sposato da subito l’idea”.

Con Gioia Tauro, secondo la senatrice Grazia D’Angelo, si sarebbero perse opportunità economiche, per le condizioni differenti tra i due enti. “Ora sarà più facile reperire fondi comunitari, sfruttare al meglio il crocerismo e gestire l’area Sin a rischio ambientale”.

La deputata Antonella Papiro punta l’attenzione sulla continuità territoriale: “Ci batteremo ancora per avere servizi migliori, deve essere un diritto in un paese civile. Una realtà unica potrà essere utile per risollevare un territorio svantaggiato. E’ la risposta a chi dice che facciamo solo proclami”.

Il supporto è arrivato anche dai deputati regionali del Movimento. “Troppe volte, quando si sono fatti tagli, Messina ci è andata di mezzo – dice Valentina Zafarana -. Stavolta c’erano condizioni evidenti per giustificare il mantenimento e il potenziamento dell’ente. Lo dicono i numeri e i progetti”. Sulla stessa linea Antonio De Luca: “Un anno fa sembrava impossibile ma noi abbiamo insistito. Ora inizieremo un dialogo politico coi colleghi calabresi per lo sviluppo dell’area. Ad oggi si viaggia a prezzi enormi e con disservizi”.