Presunto inquinamento d'arsenico a Villaggio Unrra, "Basile intervenga"

Presunto inquinamento d’arsenico a Villaggio Unrra, “Basile intervenga”

Redazione

Presunto inquinamento d’arsenico a Villaggio Unrra, “Basile intervenga”

mercoledì 26 Febbraio 2025 - 08:30

Per il gruppo consiliare del Pd. il sindaco di Messina potrebbe anche "sospendere con un'ordinanza lo stoccaggio in attesa delle risposte"

MESSINA – Nuovo intervento sul presunto inquinamento d’arsenico al Villaggio Unrra e a Contesse dopo il Consiglio comunale straordinario. I consiglieri del Partito democratico Felice Calabrò, Antonella Russo e Alessandro Russo invitano il sindaco Federico Basile a pretendere risposte a tutela della salute dei cittadini. “Potrebbe valutare di sospendere con un’ordinanza lo stoccaggio in attesa delle risposte del materiale di scavo in questione. Oppure svolgere un’azione più diplomatica”. Ma, per i tre esponenti del Pd, questa vicenda ha messo in evidenza “l’impotenza della rappresentanza politica delle comunità locali
nei confronti delle grandi società, siano esse stazioni appaltanti ovvero aziende esecutrici/appaltatrici
delle grandi opere”.

E precisano: “Al fine di sgomberare il campo da facili e stucchevoli strumentalizzazioni di sorta,
evidenziamo la nostra posizione assolutamente favorevole all’esecuzione dell’opera del raddoppio ferroviario Fiumefreddo/Giampilieri, attesa l’importanza strategica della stessa per la mobilità generale”. Ma, secondo i consiglieri Dem, in questo caso, è avvenuta “l’inversione del rapporto tra comunità e opera pubblica, laddove, non più l’opera pubblica è posta al servizio della comunità, bensì, viceversa, la comunità e il suo territorio sono soggetti (quasi supini) all’opera pubblica”.

“Amministratori e politici impotenti perché non sono riusciti ad avere risposte sulla salute pubblica”

E ancora: “Paradossalmente l’opera pubblica, e tutto quello che ciò comporta, in termini di sviluppo, di impiego/lavoro, di impatto sociale sotto il profilo di ricaduta immediata e d’indotto sul territorio, assume un’importanza primaria, tale da modificare, ovvero addirittura invertire, il rapporto con la comunità di riferimento”. Da qui “l’impotenza, nell’avere risposte, di rappresentanti amministrativi/politici locali, sia essi sindaci, deputati regionali, amministratori in genere”. Dato il “loro agire per garantire l’interesse delle comunità rappresentate”, la priorità avrebbe dovuto essere avere risposte sulla salute pubblica, rillevano i consiglieri.

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