Raccuja in festa per l'Annunziata

Raccuja in festa per l’Annunziata

Vittorio Tumeo

Raccuja in festa per l’Annunziata

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lunedì 21 Settembre 2020 - 08:12

Oggi 21 settembre la tradizionale celebrazione di Maria SS. Annunziata

Aria di festa a Raccuja dove il coronavirus non è riuscito a interrompere del tutto l’appuntamento più importante che coinvolge la comunità del suggestivo borgo nebroideo che domina la valle del Mastropotimo, seppur non facendolo vivere a pieno come gli anni precedenti. Oggi, 21 settembre, i raccujesi onorano la Madonna Annunziata, patrona del centro altocollinare, di cui si celebra il culto stando alle fonti già dal ‘Cinquecento. È nel XVI secolo infatti che sarebbe stata edificata la chiesa Matrice, le cui mura custodiscono la pregevole statua di scuola gaginiana raffigurante proprio la Madonna Annunziata, precedentemente collocata presso il monastero dei Frati Minori Osservanti a nord dell’abitato.

Raccuja in un’antica raffigurazione

Un filo rosso sembra legare così il destino di molti paesi, si pensi per esempio a Ficarra, con il quale Raccuja condivide come in una sorta di intima colleganza il culto mariano, praticato con la medesima devozione dai fedeli che nella tradizionale festa identificano un momento di ritrovo e di riscoperta delle origini, in cui il più delle volte e soprattutto in questo delicato momento storico che ci vede nostro malgrado protagonisti di un’ardua prova di resistenza, si riscoprono certezze sopite e si trovano risposte ad interrogativi. Una settimana prima, Raccuja si prepara per la data del 21 settembre, dopo aver completato la cosiddetta “settina” appunto, in onore della Vergine Annunziata.

Giunge così il tradizionale momento della processione. Il pomeriggio della celebrazione si provvede a “vestire” la statua dei suoi simboli: la corona d’oro e il manto realizzato con le offerte dei fedeli. Si ha notizia del fatto che un tempo la traslazione del simulacro avveniva servendosi di grosse funi e una volta posto nel carro processionale veniva portato a braccia; fu poi nel XX secolo che venne realizzato un apposito strumento ligneo per agevolarne la collocazione nella vara. Può avere inizio così la processione che, secondo buona prassi, è inaugurata dalle festose note della banda musicale e partecipata da una moltitudine accorata di fedeli che ne seguono il percorso, durante il quale la statua viene rivolta, in segno di benedizione e prosperità, verso la campagna. Dopo aver attraversato le vie del paese la statua viene ricondotta in chiesa Madre, dove sarà celebrata la Santa Messa.

Una tradizione questa, che purtroppo non sarà possibile quest’anno replicare a causa delle restrizioni previste dalle norme anti Covid-19. Secondo il programma diffuso dal Comitato infatti, alla funzione è prevista la presenza massima di 90 fedeli, mentre la processione non avrà luogo. Alle 22 sarà comunque garantito lo spettacolo dei giochi pirotecnici che illumineranno il cielo dei nostri amati Nebrodi.

Potrebbe apparire una banalizzazione, ma ciò che conta, come abbiamo imparato tutti quanti in questi difficili mesi, è il pensiero che i fedeli rivolgono alla Patrona pur non potendo fisicamente partecipare alla processione. La presenza di molti raccujesi convenuti lo stesso in paese è la cartina di tornasole che le tradizioni fortificano il senso di appartenenza alla comunità.

Vittorio Tumeo

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