La denuncia del Wwf: "Messina è un florido mercato abusivo di avifauna protetta"

La denuncia del Wwf: “Messina è un florido mercato abusivo di avifauna protetta”

La denuncia del Wwf: “Messina è un florido mercato abusivo di avifauna protetta”

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giovedì 23 Agosto 2012 - 08:19

L'organizzazione esprime soddisfazione per l'operazione messa in atto dalla questura che ha portato al fermo di 14 persone e al sequestro di 142 uccelli, ma lancia l'allarme sulla rete criminale messinese

“La domenica, piazza del Popolo si trasforma in un mercato abusivo di cardellini ed altra avifauna protetta”. E’ la denuncia del Wwf, dopo il blitz di domenica scorsa che ha visto all’opera poliziotti della questura peloritana e 4 esperti dei nuclei guardie giurate del Wwf Sicilia e della Lega italiana dei diritti dell’animale.

Gli agenti hanno circondato il sito, impedendo la fuga di numerosi uccellatori che esponevano in pubblico centinaia di gabbie ove erano detenuti quasi 200 uccelli, dei quali 142 sequestrati a carico degli uccellatori identificati ed altri abbandonati da ignoti.

Sono state fermate e denunciate a piede libero, in concorso fra loro 12 messinesi, un reggino e un extra comunitario, per numerosi reati: detenzione e commercio di specie selvatiche particolarmente protette, furto ai danni dello Stato, maltrattamento di animali, ecc.

Scrive il Wwf: “Nella piazza ogni settimana si crea un assembramento di un considerevole numero fra uccellatori, commercianti e trafficanti clandestini che effettuano illecitamente attività finalizzate alla cattura, all’allevamento ed alla vendita in maniera “professionale” di fauna selvatica. Quello di domenica scorsa è il sequestro più importante, per numero di animali e persone denunciate, ad oggi registrato in Sicilia ed uno dei maggiori a livello nazionale. In Italia sono molto noti i mercati abusivi di uccelli di Napoli (Sant’Erasmo) e Palermo (Ballarò), oggetto di periodici interventi delle Forze dell’Ordine; finora quello di Messina è stato preso in scarsa considerazione ma, grazie alla recente operazione, si è svelata la rete criminale che, solo a Messina, coinvolge decine di soggetti. Un vero e proprio racket, quello dei cardellini e degli altri piccoli uccelli canori, che procura ingenti introiti illeciti ai danni dello Stato”.

Secondo gli esperti antibracconaggio del WWF, inoltre, Messina rappresenta una centrale di “smistamento” di un traffico di avifauna protetta che riguarda tutta la Sicilia, compresa l’isola di Malta, e si estende fino al nord Italia: “A confermare il contesto criminale nel quale si sviluppa il mercato degli uccelli di Messina sono proprio le risultanze del recente blitz di Polizia e WWF: fra gi “uccellatori” denunciati figurano soggetti pregiudicati per vari reati e sorvegliati speciali noti alle Forze dell’Ordine. Gli appostamenti e le investigazioni delle Guardie WWF condotte nelle settimane precedenti avevano già consentito di acclarare una precisa ed efficace organizzazione del mercato, ove erano presenti le “sentinelle” con lo scopo di avvisare l’eventuale presenza di Forze dell’Ordine e tutta una serie di altri stratagemmi per assicurare una fuga veloce in caso di pericolo”.

Il Wwf esprime vivo apprezzamento e plauso per l’impegno profuso dagli uomini della sezione volanti della Questura di Messina protagonisti del maxiblitz e dal Vicequestore, Teresa Di Nuzzo, che ha coordinato l’operazione fortemente sostenuta anche dal Questore, Carmelo Gugliotta: “Il maxiblitz di Messina ha anche permesso di salvare dai loro aguzzini diversi cardellini, oggetto di un trattamento davvero raccapricciante al fine di utilizzarli come “esche vive”: un uccellatore aveva “cucito” addosso a sette uccellini una sorta di “imbracatura” di spago che gli stringeva il dorso ed il petto; a tale “camicia di forza”, sul ventre, era poi stato apposto un gancio di metallo al quale a sua volta veniva fissata una cordicella. Così conciato il cardellino viene portato in campagna e posizionato vicino le reti o le trappole; tramite la cordicella, viene strattonato ripetutamente costringendolo a svolazzare. Questo continuo batter d’ali attira gli altri cardellini che, quindi, cadono vittima dell’uccellatore e delle sue reti”.

Il WWF auspica che maturi sempre di più nei cittadini la consapevolezza della necessità che gli animali selvatici esemplari non vengano più prelevati illecitamente dall’ambiente naturale e finire rinchiusi nelle gabbie, arricchendo chi lucra sul loro sfruttamento: “Tutti gli animali di specie selvatiche sono qualificati dalla legge come “beni” appartenenti al patrimonio dello Stato, per cui il loro possesso costituisce reato ed, in particolare, il citato cardellino gode di una maggiore tutela da parte della normativa nazionale ed internazionale in quanto specie particolarmente protetta”.

2 commenti

  1. complimenti a tutti ma il problema e che per sconfiggire tutto questo bisogna controllare accuratamente ogni domenica xrchè alcuni non espongono niente xrchè li tengono chiusi nei cofani delle macchine

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  2. se ne sono accorti solo ora?…

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