Il progetto “non coerente” della zona falcata, l’ultimo schiaffo alla città

Il progetto “non coerente” della zona falcata, l’ultimo schiaffo alla città

Il progetto “non coerente” della zona falcata, l’ultimo schiaffo alla città

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sabato 29 Ottobre 2011 - 09:43

I giovani del movimento “Zda” chiedono il conto a Lombardo e agli assessori regionali messinesi Centorrino e Tranchida. Quest’ultimo risponde: «Nessun arretramento, il recupero dell’area è impegno ineludibile»

«Il sindaco, il presidente della Provincia, l’Autorità Portuale, l’Ente Porto, discutiamo insieme e poi renderemo conto alla città. Il sindaco dirà che cosa insieme potremo fare. Troveremo un’intesa tra di noi per poter interloquire con la Marina e con le Ferrovie dello Stato. Mi rendo conto che questa è un’area, come dire, non utilizzata, quello che volete è che deve essere restituita allo sviluppo della città. La cultura, a cominciare da questa Cittadella che va ripristinata e restaurata, e ho visto il Forte per la prima volta in vita mia. Poi, obiettivamente, tutto questo degrado … è un vero peccato. Sono d’accordo perfettamente». Questa, parola per parola, fu la dichiarazione rilasciata il 13 marzo scorso dal presidente della Regione Raffaele Lombardo ai fondatori e agli attivisti del network “Zda” (Zona d’Arte Zona Falcata), giovani con una gran voglia di recuperare un passato che per una città come Messina potrebbe significare trovare un futuro. Sette mesi dopo quelle parole risultano inconsistenti, come se si fossero evaporate. E questo perché l’unico atto conseguente, da parte della Regione, è stato non ritenere “coerente” il progetto di recupero della Real Cittadella. Non coerente con la linea d’intervento dell’Unione Europea che prevede «qualificazione, tutela e conservazione del patrimonio storico-culturale anche attraverso azioni a sostegno di centri di eccellenza, di studio, documentazione e restauro». Uno schiaffo, l’ennesimo, alla città di Messina, da parte di quella Regione che, tra una passeggiata di Cuffaro e un’esclamazione di stupore di Lombardo, sulla zona falcata ha promesso mari e monti. Il progetto del soprintendente Scuto è “non coerente”, lo è per Palermo, lo è per Gesualdo Campo, che la Soprintendenza di Messina la conosce bene e oggi, nelle vesti di dirigente generale dell’assessorato regionale ai Beni culturali, ha il potere di dire sì a questo e no a quell’altro.

Proprio i fondatori di “Zda” hanno scritto una lettera a Lombardo, a Campo, all’assessore regionale al Turismo Tranchida e a tutti i soggetti interessati. Piero Adamo, Ferdinando Croce, Felice Panebianco, Marcello Finocchiaro e Ciccio Rizzo evidenziano «lo stupore per la decisione assunta, considerato che il summenzionato dirigente generale ha operato professionalmente a Messina per anni e dovrebbe conoscere la Zona Falcata in ogni sua sfaccettatura; da ciò deriva la nostra incredulità per la bocciatura del progetto, che appare irrazionale, inverosimile e dettata più da logiche di “indirizzo politico” che da valutazioni oggettive». Per questo chiedono di essere ricevuti da Campo per avere spiegazioni e instaurare un «proficuo contraddittorio». A Lombardo i fondatori di “Zda” ricordano le parole del 13 marzo e chiedono di trasmettere il bilancio ed il piano aziendale dell’Ente Porto «al fine di comprenderne l’efficienza e di valutarne trasparenza e coerenza alla finalità pubbliche». Un appello viene fatto anche agli assessori regionali Daniele Tranchida e Mario Centorrino, «messinesissimi», invitati «ad intervenire urgentemente presso la Giunta regionale di Lombardo, ponendo la riqualificazione della Zona Falcata come priorità di Governo. Segnatamente, si invita l’assessore Centorrino, grande artefice del temerario acquisto dei derivati allorquando ricoprì l’incarico di assessore comunale al Bilancio della giunta Genovese, a mettere a disposizione della summenzionata giusta causa tutto il rigore scientifico che lo connota. Altresì si invita in parte qua l’assessore Daniele Tranchida, con il quale in un passato ancor prossimo abbiamo condiviso parte determinante del nostro cammino politico-attivistico, e pertanto riteniamo persona combattiva e militante, a voler incontrare la cittadinanza in un pubblico dibattito al fine di comprendere quali linee strategie intenda adottare per la Zona Falcata».

Insomma, è giunto il momento di metterci la faccia. E chi può deve fare qualcosa. Daniele Tranchida prova a gettare acqua sul fuoco: «Il recupero, la bonifica e la valorizzazione della zona Falcata, compresa la conservazione e il restauro di tutti quegli edifici storici presenti nell’ area, a cominciare dalla Real Cittadella, sono un impegno ineludibile che da anni perseguo con tenacia e costanza. Rimuovere gli ostacoli di qualsiasi natura che si frappongano alla realizzazione di un impegno assunto con Messina è un obiettivo non negoziabile. Nessun arretramento verrà consentito, rispetto ad un risultato da ritenersi prioritario, per rilanciare l’economia e il turismo della città dello Stretto e restituire la memoria storica ad una terra che ha necessità di recuperare insieme identità e futuro sostenibile».

Un commento

  1. Solo l’autonomia dalla regione Sicilia può salvare Messina e provincia.
    La regione puntualmente distrugge ogni speranza di crescita, ogni progetto e sempre bocciato,rimandato….dimenticato.
    Puntualmente la regione usa l’accetta con Messina e provincia per tagliare il massimo possibile, per penalizzare il più possibile.
    Bisogna creare un movimento per raggiungere l’autonomia sull’esempio della provincia di Trento e di Bolzano o sarà una lunga agonia di morte per dissanguamento.
    Messina, nella sua storia, ha sempre superato esami estremi, le guerre, i terremoti, le pestilenze ect.
    Eventi che hanno sempre creato una grande volontà di rinascita nei messinesi….ma adesso è una morte silenziosa, che colpisce tutti piano piano…creando apatia, malcontento. Senza reazione.
    Messina e provincia affondano giorno dopo giorno, quasi in silenzio.Catanesi e palermitani hanno già razziato tutto a Messina, si sono divisi Comandi ed Uffici secolari…. la storia di Messina.

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