Raffineria Milazzo, "gli errori si pagano" la stretta di Genovese e Zafarana

Raffineria Milazzo, “gli errori si pagano” la stretta di Genovese e Zafarana

Santi Cautela

Raffineria Milazzo, “gli errori si pagano” la stretta di Genovese e Zafarana

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giovedì 27 Settembre 2018 - 08:10

Stretta trasversale sulla Raffineria di Milazzo, arriva la condanna politica regionale di Genovese e Zafarana

Nelle ultime settimane il tema della Raffineria di Milazzo è tornato prorompente al centro del dibattito pubblico. Nei mesi scorsi ho avuto molte occasioni per ascoltare le motivazioni che negli anni hanno spinto varie associazioni ad entrare a gamba tesa su una questione che, storicamente, ha fatto registrare un atteggiamento di approssimazione se non addirittura di inerzia della politica, che evidentemente non ha interpretato a dovere istanze e preoccupazioni mosse dagli abitanti di Milazzo e di tutti i comuni limitrofi.
Sulla lotta ambientalista arriva a Milazzo il sostegno dell'On. Luigi Genovese. Il collega di partito di Calderone, che aveva iniziato questa battaglia istituzionale, ammette che sulla Raffineria: "Se oggi possiamo iniziare a sperare in un processo che miri ad un’analisi seria del potenziale impatto che la presenza della raffineria ha generato sulla salute delle persone, lo dobbiamo esclusivamente alla tenacia dei cittadini dei comuni coinvolti e di tutte le associazioni che hanno speso ogni risorsa possibile per accendere i riflettori su una situazione che non può e non deve essere ridimensionata per assecondare le logiche del profitto e del ricatto occupazionale. Ad essere realisti, invece, la politica sino ad oggi ha recitato sul tema raffineria solo un ruolo marginale: passerelle, dichiarazioni di facciata, e, nei casi peggiori, silenzi assordanti. Insomma: nessun impatto tangibile.
Eppure adesso si stanno delineando le condizioni per sperare in un netto cambio di atteggiamento della politica nei confronti di questo tema cruciale. E in tal senso le recenti dichiarazioni del presidente Musumeci, che ha annunciato lo scorso 8 settembre che la Regione si costituirà parte civile contro la Raffineria di Milazzo, al tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, il prossimo 12 ottobre, devono essere interpretate come il primo vero segnale di una decisa inversione di rotta. Nella speranza che sia davvero l’inizio di un percorso che dia priorità assoluta alla salute dei cittadini, addebitando eventuali responsabilità a chi per interesse ha cercato di sottodimensionare il possibile impatto dei fumi sprigionati dalla raffineria, ritengo indispensabile non solo rivendicare il ruolo decisivo di chi si è impegnato attivamente sul campo, ma attribuire, in questo nuovo percorso, un ruolo centrale alle associazioni che si sono battute in questi anni, e che adesso dovranno essere ascoltate seriamente.
In questa prospettiva, dopo un’interlocuzione avuta oggi con Giuseppe Marano, presidente dell’associazione "Cad Sociale" di Milazzo, chiederò al presidente della Regione un incontro con tutte gli esponenti delle associazioni che in questi anni si sono messe in gioco con determinazione per una battaglia fondamentale."
Quindi Genovese mostra vicinanza all'ex candidato sindaco Giuseppe Marano a sua volta vicino all'ex Sindaco Lorenzo Italiano – oggi vicino alla Lega (ndr) – eppure la battaglia sulla Raffineria ha incrociato le spade di tanti cavalieri. Ieri oltre Genovese, che si aggiunge alla sfilza dei vari Calderone, Galluzzo, Villarosa, Floridia, è arrivato anche il parere di Valentina Zafarana, esponente di spicco dei 5 Stelle Siciliani. Le misure prospettate due giorni fa dall’assessore regionale all'Ambiente Toto Cordaro per i due deputati grillini non sono assolutamente sufficienti.

“Le sette centraline promesse da Cordaro – dicono De Luca e Zafarana – non bastano. Abbiamo chiesto l’approvazione di una risoluzione che impegna il governo regionale a collocarne un numero notevolmente superiore e all’uso di apparecchiature mobili. È ovvio che va anche potenziato l’organico dell’Arpa, costretta spesso a fare miracoli senza mezzi idonei. Per questo avevamo stanziato una somma in Finanziaria, anche se il governo Musumeci finora non ha fatto nulla. Tutto ciò autorizza il sospetto che il grande amore per l’ambiente professato da questo governo è solo propaganda”.

“Non basta – aggiunge il deputato Nuccio Di Paola, componente della commissione Ambiente – vanno istituite delle postazioni dell’Arpa in tutti i siti Sin”.

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