Revenge porn: reato da codice rosso

Revenge porn: reato da codice rosso

Chiara Cenini

Revenge porn: reato da codice rosso

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sabato 10 Luglio 2021 - 08:19

Un fenomeno purtroppo sempre più in crescita. Ecco cosa prevede la legge

Una delle peggiori violenze che una donna può subire  sui social è quella del Revenge Porn. Social sempre più “Taglienti” E pericolosamente incattiviti   ledono tutti i giorni persone fragili che troppe volte,come successo per Tiziana Cantone e tantissime altre vittime,non vedono vie d’ uscita e si perdono nel limbo della disperazione.

Foto o filmati fake,fotomontaggi,realizzati con applicazioni sempre più innovative,fanno girare in rete immagini incommentabili…..Il Fenomeno parte dalla condivisione di immagini private di persone senza il loro consenso alla condivisione ,di  immagini di natura sessuale diffuse senza il consenso della vittima sulle chat con cifratura end to end utenti anonimi all’ultima frontiera, rappresentata dal deep fake e dai bot che “spogliano” letteralmente le persone.  La prima cosa da fare come sottolineano le forze dell’ ordine è Denunciare Subito ,non avere paura del carnefice o di  ignoti perché ,anche se i tempi possono essere  lunghi,con la denuncia dettagliata si hanno maggiori possibilità di arrivare ai colpevoli.

Arginare il fenomeno del revenge porn è sempre più complesso per gli inquirenti e per tali reati è molto importante l’apporto collaborativo della vittima che deve fornire innanzitutto il nominativo o i riferimenti (numero di cellulare, account social) di chi ha ricevuto dalla vittima stessa e/o prodotto  e fatto girare. Facciamo allora il punto sul suo reale effetto general–preventivo della legge nota come “Codice Rosso”Dalle immagini di natura sessuale diffuse senza il consenso della vittima sulle chat con ciRicordiamo che la Legge 69/2019“Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere” cosiddetta “Codice Rosso” ha introdotto anche nel nostro ordinamento il reato di diffusione di materiale sessualmente esplicito senza il consenso dell’avente diritto.

Partiamo dai dati forniti dal Ministero dell’Interno – Dipartimento P.S secondo cui nel periodo 8 agosto 2019 – 9 agosto 2020 sono stati aperti ben 718 procedimenti penali per il reato di cui all’art. 612 ter c.p. con una percentuale di vittime di sesso femminile pari all’81,62%, quale prova empirica del precedente assunto vittimologico che vede le donne quasi sempre come parti offese; da punto di vista geografico Lombardia (141) e Sicilia (82) guida questa triste classifica mentre Campania (74), mentre la Basilicata (5) e la Valle d’Aosta (1) fanno registrare i valori più bassi.Purtroppo sempre più donne Fragili,belle,sensibili ogni giorno cadono nella rete di gente senza scrupoli,che troppe volte come nel caso della bellissima Tiziana Cantone,che caduta nel limbo della rassegnazione,non ha avuto la forza di vedere la sua vittoria sui suoi carnefici.

Ancora oggi a distanza di tempo in rete girano i suoi video  ,come denuncia affranta la madre.Insomma entrare e restare intrappolati nella rete del web spazzatura e del Revenge porn e facilissimo,uscirne quasi impossibile.Per questo le forze dell’ ordine racconta mandano di non far girare proprie foto private e video su internet,di avere molta cautela quando ci si scambiano messaggi,soprattutto gli adolescenti sono quelli più a rischio.

Molti sono inoltre i malati e quelli che usano Happ per creare falsi video e foto sovrapponendo il volta della vittima a corpi nudi che nella realtà non sono reali.Viviamo in un’ epoca malata,che troppe volte sostituisce la vita reale con quella virtuale ,e il  web purtroppo  sta diventando un mondo pericoloso da vivere,soprattutto per chi lo considera un gioco,che invece può trasformarsi in un incubo troppo grande da superare.

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