Un lettore di Tempostretto: “Nella notte dei Musei a Messina solo silenzio assordante”

Sono un medico ospedaliero che svolge la propria professione fra pubblico e privato. Sono di estrazione borghese di una famiglia benestante originaria della provincia operosa e sono vissuto sempre nell’orbita della sinistra, dalle lotte studentesche, all’impegno di solidarietà sociale e di uguaglianza, con una educazione laica rivolta alla cultura e alla conoscenza come ricchezza personale e sociale che nessun avvenimento avverso ti può cancellare o rubare alla stregua di un bene solo materiale.

Dopo questa breve premessa, voglio dirle che sabato 17 maggio è stato un giorno molto triste per la città di Messina, relegata ancora una volta a ruolo di assente di lusso nel panorama culturale nazionale e regionale.

Mi riferisco alla notte dei musei che non ha visto nessuna istituzione o struttura aperta nella nostra disastrata città. Tutte indistintamente le città siciliane sono state coinvolte, chi con numerosissime manifestazioni come Palermo e Catania, chi con piccole iniziative, ma sempre presenti. Anche la provincia di Messina con Castroreale e Giardini Naxos è stata presente con lodevoli iniziative

A Messina silenzio assordante.

Noi cittadini messinesi penalizzati e trattati come cittadini di rango inferiore.

Si parla sempre tutti i giorni della cultura come fattore di crescita sociale e anche come possibile volano di crescita economica. Ma la cultura non è solo quella personale o quella dei salotti letterari, ma è soprattutto un diritto dei cittadini alla stessa stregua della scuola, della salute, dei trasporti, dello sport.

E’ inutile lamentarsi con le istituzioni regionali quando veniamo relegati in posizione di assoluta negatività, vedi i tagli dei fondi al teatro.

E poi dove sono state le Associazioni culturali che famelicamente chiedono sempre contributi al Comune senza peraltro offrire la propria disponibilità al momento opportuno, e le altre Istituzioni e mi riferisco in particolare all’Università?

Ancora voglio ricordare una situazione paradossale di qualche mese addietro, quando un Istituto di Credito di Messina che si fregia del nome di Antonello da Messina non ha fatto niente per la notte della cultura e niente per la notte dei musei, salvo spendere migliaia di euro in pubblicità su enormi cartelloni stradali per la promozione delle proprie attività. E’ una questione veramente di cultura, come meglio si sarebbero potuti spendere quei soldi in programmi culturali raggiungendo lo stesso scopo di divulgare l’attività della banca stessa.

Mi piacerebbe avere una risposta da parte della dirigenza di questo Istituto bancario.

E la Direzione del Museo regionale enorme cantiere perenne?

E l’Assessorato alla cultura della città di Messina?

Dove erano Sabato sera?

Per finire, credetemi, senza vena polemica questa vuole essere solo una riflessione costruttiva.

Voglio bene a Renato Accorinti ed ai suoi collaboratori per lo sforzo disumano di risollevare le sorti di questa comunità messinese disastrata da decenni di incuria, macerie fisiche e morali di una classe dirigente mediocre, gretta, ignorante e famelica.

Mi piacerebbe che Tempostretto si facesse carico di un approfondimento sull’argomento della Cultura nella nostra città.

Grazie per l’ospitalità

Dott. Giuseppe Turiano

Endocrinologo Ospedali Papardo-Piemonte