Rosarno. S'intitola a Jole Santelli una villa confiscata alla ndrangheta

Rosarno. S’intitola a Jole Santelli una villa confiscata alla ndrangheta

Dario Rondinella

Rosarno. S’intitola a Jole Santelli una villa confiscata alla ndrangheta

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mercoledì 22 Maggio 2024 - 16:28

La struttura sarà adibita alle funzioni di ambulatorio sanitario, banco alimentare, banco farmaceutico e formazione

ROSARNO – Domani, giovedì 23 maggio alle ore 17, in occasione della ricorrenza della Giornata per la legalità e il contrasto alla criminalità mafiosa, su iniziativa di UniReggio sarà intitolata una villa a Jole Santelli insieme a Paola e Roberta Santelli, sorelle della presidente della Regione Calabria con il patrocinio della Giunta Regionale della Calabria e della Città Metropolitana di Reggio Calabria. “Grazie alla sinergia tra UniReggio e Comune di Rosarno – afferma il prof. Paolo Ferrara, Presidente di UniReggio – negli ultimi anni abbiamo assunto il compito di recuperare la struttura più volte vandalizzata e abbandonata nel contesto cittadino per dare un nuovo ciclo alla storia e successivamente adibire la struttura alle funzioni di ambulatorio sanitario, banco alimentare, banco farmaceutico e formazione, volendo contribuire a rinnovare la società e le generazioni future”.

“Per dare risposte concrete alla popolazione senza fare retorica, ma consolidando le buone pratiche di assistenza e supporto locale, abbiamo ritenuto di ribattezzare la struttura sotto la buona stella di Jole Santelli come fulgido esempio di dedizione sociale e insegna ufficiale di generosità del nostro territorio». UniReggio, grazie alla presenza operativa della Fondazione Jole Santelli che porterà la sua testimonianza, mette a segno il primo degli obiettivi di tutte le associazioni assegnatarie di strutture confiscate alla mafia che agiscono per finalità di utilità sociale ovvero costruire un’identità nuova come soggetto attore di rinnovamento sociale”. Il prof. Paolo Ferrara presidente di UniReggio insieme al sindaco di Rosarno Pasquale Cutrì intende lanciare il duplice messaggio di diffusa legalità sul territorio e di arricchimento della proposta di servizi.

“Dal punto di vista dell’impegno nel recupero infrastrutturale, qualcosa è ancora da ultimare ma, benché si evidenzi la fatica di costruire una realtà virtuosa isolata in una zona da sempre carente di servizi, gli obiettivi sono già chiari e precisi nel voler cancellare il passato di quel sito, ridandogli nuova vita. Tuttavia la vicenda di Cetta Cacciola è ricordata come monito per chi intenda scegliere la libertà e fare opposizione alla banalità ed alla sottocultura dell’illegalità. Infatti Maria Concetta Cacciola era diventata testimone di giustizia per dare un futuro migliore ai suoi figli e si è trovata a dover decidere da quale parte stare: “o cu nui o cu iddi” come diceva la madre di Cetta. Purtroppo Cetta nel sognare la libertà ha incontrato il dramma che l’ha portata -secondo i giudici – a ingerire acido muriatico e a morire suicida il 20 agosto 2011 all’età di soli 31 anni, lasciando i suoi figli alla stessa madre che l’aveva allontanata di casa”.

“Nella scelta della data del 23 maggio Giornata di commemorazione delle vittime di mafia il Presidente di UniReggio Paolo Ferrara ha trovato la sintesi anche con la famiglia Santelli per costruire una realtà concreta di operatività sul territorio per rimarcare gli insegnamenti della nostra compianta Jole e rendere sempre più indelebile l’esempio fulgido delle sue azioni per la Calabria ed i figli della sua terra, da donna di Governo e da presidente di Regione.”

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