Gucciardi: “Il Pronto soccorso non chiuderà il 10 ottobre”. E Accorinti prepara l’ordinanza

Ho già detto al direttore generale Michele Vullo che il Pronto soccorso del Piemonte non deve chiudere né il 10 ottobre né dopo”. E’ molto chiaro l’assessore regionale alla sanità Baldo Gucciardi sulle sorti di un nosocomio che sta diventando un cadavere a brandelli. Accelerando inspiegabilmente la tabella di marcia Vullo giovedì ha disposto che dal 10 ottobre il Pronto soccorso chiuda ogni attività. “Ho già parlato con lui- spiega Gucciardi- Già a settembre ho detto che il nostro obiettivo è la salvezza del Pronto soccorso e lo ribadisco. Il Piemonte non chiuderà. Sono in attesa del parere del Ministero della salute, non è ancora arrivato, dovrebbe arrivare lunedì. Al ministro Lorenzin ho scritto il 28 settembre per avere indicazioni sotto il profilo tecnico. Spero di averlo lunedì, perché senza quel parere non si può procedere con l’esame del disegno di legge che, dopo un mio incontro con i capigruppo, ho fatto appositamente calendarizzare in Assemblea”.

La nota trasmessa a Giuseppe Chinè Capo di Gabinetto del Ministero ed a Giovanni Leonardi Direttore Generale Direzione Generale della ricerca e dell'innovazione in sanità sottolinea le richieste dell’assessorato : “Poiché appare indispensabile esitare una legge regionale che abbia come obiettivo l'eventuale acquisizione da parte dell'IRCCS ivi incluso lo stesso Pronto Soccorso di base e i reparti correlati, si chiede di conoscere se l'IRCCS possa essere ritenuto idoneo ad acquisire quanto precedentemente riferito, continuando tuttavia a perseguire la propria missione istituzionale di Irccs pubblico e contestualmente mantenere le attività appena esplicitate relative al P.O. Piemonte. Nel caso fosse possibile l'ipotesi appena descritta, sarà cura di questo Assessorato, condividere la prestigiosa iniziativa con il Ministero della Salute. La Regione Siciliana, fermo restando quanto sarà deciso dall'Ars, avrà l'onere di curare gli aspetti assistenziali e di natura finanziaria conseguenti a questa nuova integrazione sanitaria che, come anticipato, non potrà comunque mutare l'originaria missione dell'IRCCS”.

Il parere del ministero non è ancora arrivato e l’assessore Gucciardi vuol comunque evitare che l’accelerazione data da Vullo allo smantellamento del nosocomio porti sin da sabato prossimo all’inizio della fine del presidio.

“Non appena avremo il parere si potrà esaminare il ddl in Assemblea-continua Gucciardi- Ma voglio chiarire un aspetto finora poco compreso: non si deve parlare di fusione. C’è un equivoco sul “chi” deve gestire l’ospedale. L’Irccs gestirà la riabilitazione, sotto la sorveglianza e vigilanza del Ministero della sanità e della ricerca. Dall’altro lato c’è l’ospedale, perché non possiamo parlare solo del Pronto soccorso ma anche dei reparti ad esso connessi che devono restare aperti. Anche in questo caso ci sarà chi gestirà il Pronto soccorso ed i reparti collegati. Quindi non c’è una fusione, ci sono strutture gestite da soggetti diversi e chiaramente l’auspicio è che ognuno faccia la sua parte con responsabilità e collaborazione. In questo senso anche il direttore generale Vullo non chiuderà il 10 ottobre il Pronto soccorso. Non dimentichiamo che è un presidio inserito nel piano di protezione civile. Sono certo che prima di sabato la situazione sarà risolta”.

L’orientamento del Ministero è quello di stabilire dei paletti: 1) le risorse provenienti dal Ministero sono destinate all’Irccs ed alla ricerca, pertanto sarà il Ministero a “vigilare” sulla loro destinazione e sul loro utilizzo, per evitare carrozzoni e poltronifici e per garantire che il Polo di riabilitazione sia un’eccellenza e non un’occasione sprecata 2)il Pronto soccorso dovrà essere gestito dal Policlinico Universitario, che tra l’altro con l’Irccs ha in comune la ricerca. In questo caso più che di “matrimonio” si potrebbe parlare di due “coinquilini” che hanno lo stesso stile di vita e analoga mission. Il rettore Navarra, che sin dal 7 settembre in prefettura ha detto che se il Pronto soccorso dovesse chiudere battenti il Policlinico non potrebbe materialmente sopperire da solo all’emergenza, ha dato la sua disponibilità all’ipotesi gestionale, garantendo così che il presidio non venga “declassato” in Pte o guardia medica.

Tutto l’iter ha però bisogno di tempo far chiudere il Pronto soccorso sabato prossimo sarebbe quindi un danno gravissimo. Da qui la necessità che Vullo blocchi il provvedimento. Se Gucciardi si è mosso a Palermo, il sindaco Accorinti, sia pure con 48 ore di ritardo rispetto alla notizia della chiusura, ha predisposto l’ordinanza per mantenere aperto il presidio. Il comunicato di Accorinti infatti è arrivato ieri pomeriggio, e dopo diverse sollecitazioni ad intervenire con un’ordinanza. Il primo cittadino, che venerdì era a Firenze per la cerimonia dedicata alla nascita di Gandhi, ha atteso fino a ieri per pronunciarsi ma si è detto pronto a intervenire con determinazione.

“Non possiamo assolutamente sentirci rassicurati in mancanza di decisioni positive ufficialmente comunicate dagli organi preposti- si legge- Allo stato i fatti dicono che siamo in presenza dell'avvio delle procedure disposte dal Direttore Generale dell'Azienda Papardo/Piemonte che, se non revocate con immediatezza, porteranno a breve all'interruzione di un servizio fondamentale ed insostituibile per la salute e la sicurezza dei nostri concittadini. Guardiamo con soddisfazione ad un progetto che potenzi i servizi che l'ospedale Piemonte può rendere alla cittadinanza, ma non consentiremo in nessun modo che si metta in discussione, neanche per un giorno, il diritto alla salute ed alla sicurezza. Per questi motivi, abbiamo già predisposto con il supporto dei consulenti legali una ordinanza indifferibile ed urgente che emetterò prontamente, nella mia qualità di Sindaco e garante della salute dei cittadini, non appena si realizzeranno anche formalmente le condizioni per cui nessuna alternativa all'ordinanza sarà possibile”.

Sempre ieri era stata la UilFpl a sollecitare al primo cittadino l’ordinanza sindacale per scongiurare la chiusura del PS o in alternativa un ricorso al Tar. La UilFPL insieme al Comitato salvare il Piemonte invitano l’intera città alla protesta che si terrà l’8 ottobre dalle 16 davanti al nosocomio.

Rosaria Brancato