Incidente al Porto, Codacons chiama in causa gli enti di controllo

Sul caso degli operai morti sul lavoro a Messina, il Codacons ha deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica, che già ha aperto un’inchiesta sulle cause dell’incidente, affinché siano accertate eventuali responsabilità degli enti pubblici.

L’associazione chiede di verificare in particolare l’attività di Comune ed enti locali, dell’Inail e dell’Ispettorato del Lavoro relativamente a controlli, verifiche e rispetto delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro.

“La legge 30 luglio 2010, n. 122 prevede l'attribuzione all'INAIL delle funzioni già svolte dall'ISPESL in materia di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, sicurezza sul lavoro nonché di promozione e tutela della salute negli ambienti di vita e di lavoro, attraverso verifiche a campione e ispezioni e controlli nelle industrie a rischio di incidente rilevante connesso a determinate attività – scrive la sigla dei consumatori – Chiediamo quindi di avviare i controlli necessari per accertare il rispetto delle norme di sicurezza sul luogo della tragedia e verificare quali attività abbia compiuto l'Inail al fine di garantire la sicurezza dei lavoratori o se fossero prospettabili negligenze od omissioni idonee a configurare responsabilità a carico di tutti quei soggetti, organi e autorità preposte a controlli, verifiche e rispetto delle norme di sicurezza sotto il profilo dei reati di Rifiuto di atti d'ufficio, omesso controllo e vigilanza, oltre ai reati di concorso in strage, concorso in omicidio plurimo, omicidio con dolo eventuale, e sulla base dell’art. 40 del codice penale che afferma: “Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”.

Il Codacons chiede inoltre al Ministero del Lavoro, organo di vigilanza su Inail, di verificare la correttezza della gestione dell’ente, soprattutto in merito alle nomine dei suoi dirigenti, prorogate da troppi anni nonostante le raccomandazioni dell’Anac.