Sindaci, giovani, istituzioni: migliaia in corteo al fianco di Antoci contro la mafia

Come nel 1992 per la lotta all'aggressione al racket, le strade di Sant'Agata di Militello sono tornate a riempirsi di gente per sfilare in segno di protesta, ma soprattutto di solidarietà verso il presidente Giuseppe Antoci e degli agenti di Polizia che coordinati dal vicequestore Daniele Manganaro costituiscono quella scorta che ha sventato l'agguato di mercoledì notte tra Cesarò e San Fratello.

Studenti, sindacati, componenti di associazioni antimafia e di impegno civile come i boy-scout, si sono dati appuntamento dinnanzi al "Palazzo Gentile", sede di rappresentanza dell'Ente ed hanno fatto sentire la loro presenza al fianco degli uomini delle Istituzioni, alle rappresentanze di molti comuni dei Nebrodi e di quelli facente parte dell'area del Parco che include anche centri dell'ennese e dell'etneo, con sindaci con fasce tricolori e gonfaloni delle cittadinanze.

Una manifestazione voluta dal FAI del presidente Scandurra e dalla locale amministrazione comunale all'indomani della notizie del tentativo di "eliminare" Antoci: la reazione violenta di criminali di stampo mafiosi che dopo le lettere anonime e le intimidazioni hanno tentato di vendicarsi dell'azione intrapresa da un uomo pacato e risoluto che ha fissato nella legalità e nel protocollo sottoscritto in prefettura uno dei cardini della sua attività amministrativa al servizio di un territorio che rivendica opportunità di crescita e sviluppo di una vasto territorio a lungo emarginalizzato.

Erano presenti anche rappresentanze politiche nazionali, come i senatori Bruno Mancuso e Giuseppe Lumia, ma ci sono anche il presidente dell'ARS Giovanni Ardizzone, il presidente Rosario Crocetta e Mariella Lo Bello, c'è Tano Grasso, c'è il giovane sindaco di Troina Fabio Venezia (anch'egli finito sotto scorta dopo aver sottratto alcuni terreni a soggetti con precedenti mafiosi) ci sono Francesco Calanna e Sonia Alfano, Giacomo D'Arrigo e numerose presenti associazioni che simbolicamente hanno voluto esserci per attestare impegno e apprezzamento all'attività fin qui svolta.

Una lunga sfilata tra slogan gridati contro la Mafia, ricordi di lotte passate e lotte ancora da compiere per contrastare la prepotenza dei mafiosi, sostenere l'attività di indagine delle componenti investigative presenti con i rappresentanti di vertice provinciale e con alcune delegazioni provenienti dai centri vicini.

Una manfestazione che prima di dare voce ai discorsi di impegno svolti sul palco dinnanzi al "Castello Gallego", ai gridi di allarme per le collusioni e per i pericoli generati anche dai business pubbllici, è fatta anche dei sentimenti, delle lacrime come quelle della signora Teresa, la moglie del presidente Antoci.

(Giuseppe D'Amico)