L’Imu sui terreni agricoli provoca le proteste della Giunta

La delibera approvata ieri dalla Giunta chiede la revisione del criterio utilizzato per individuare i comuni che godono in maniera totale o parziale dell’esenzione, ma soprattutto delle modalità con le quali viene trattenuto dal fondo di solidarietà nazionale, l’importo teorico dell’IMU che l’ente locale dovrebbe incassare, che per Sant’Angelo ammonta addirittura a quasi 130 mila euro.

In particolare, l’Esecutivo ha chiesto di sospendere il pagamento dell’imposta sui terreni agricoli, di attivare un tavolo di concertazione con gli enti locali e le associazioni di rappresentanza, per confrontarsi sulle modalità di attuazione dell’art. 22 del D.L. 66/2014 e di riconoscere, tramite apposite leggi, l’attività agricola anche non professionale, nonché la gestione forestale attiva, come forma di tutela, protezione, difesa delle aree montane del Paese, a vantaggio dell’intero territorio italiano, secondo quanto sancito dalla Costituzione, in particolare all’articolo 44.

L’atto deliberativo verrà trasmesso al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’Economia e delle Finanze, al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, al Ministero dell’Interno, al Presidente dell’ANCI nazionale, al Presidente dell’ANCI Sicilia, al Presidente della Regione, all’Assessorato regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea ed all’Assessorato delle Autonomie locali e della Funzione pubblica.

“Ormai la strategia dello Stato e della Regione – ha affermato il sindaco – è quella di demolire i Comuni, l’unico punto di riferimento istituzionale che i cittadini riconoscono. Invierò la bozza dell’atto deliberativo agli altri sindaci interessati invitandoli ad approvare delibere come la nostra, in modo da creare un forte movimento di protesta – ha poi concluso Caruso – affinché sia rivisto questo anomalo ed assurdo sistema di imposizione, che colpisce in maniera generalizzata il settore agricolo, ormai da anni al collasso, con le conseguenti ricadute produttive, occupazionali e di difesa del territorio”.