No alla tassa di soggiorno. L’istanza di Federalberghi al Consiglio Comunale

La Federalberghi Messina ha inoltrato istanza al Consiglio Comunale perché venga abolita la delibera che ha istituito la tassa di soggiorno.

L’associazione di categoria rileva che la tassa, considerato anche il contingente periodo di pesante contrazione economica, arrechi danno all’economia delle imprese turistico-alberghiere “che vedono già – e vedranno sempre più – ridursi i flussi di occupazione che, gravati da tale inutile balzello, fanno preferire ai turisti altre località di dimora anche poco distanti rispetto a quelle all’interno del Comune di Messina”.

In caso di non accoglimento dell’istanza, Federalberghi chiede almeno di riportare le tariffe ai valori stabiliti in sede di concertazione (€ 0,50 per gli hotel a 1 e 2 stelle ed i camping o villaggi turistici – € 0,75 per gli hotel a 3 stelle e tutte le strutture extra-alberghiere – € 1,00 per gli hotel a 4 stelle – € 2,00 per gli hotel a 5 stelle).

Federalberghi ribadisce anche che “la destinazione del gettito dell’imposta deve, come nello spirito della legge, essere prevalentemente (se non esclusivamente) destinata a finanziare interventi in materia di turismo (sostegno delle strutture ricettive), interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, interventi a favore della promozione turistica, da concordare – in sede di programmazione – con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative”.

L’associazione ricorda che in altre realtà il ritorno economico della tassa di soggiorno è stato un flop, considerato che è stato incassato solo il 30 % di quanto incassato dai Comuni e che i turisti hanno scelto di soggiornare in Comuni vicini in cui “l’odioso balzello” non era applicato.