Corsi d’oro, la Cassazione ha deciso: divieto di dimora per la moglie di Sauta

Dovrà lasciare Messina Graziella Feliciotto. La Corte di Cassazione ha dato ragione al Tribunale della Libertà di Messina che aveva ripristinato il divieto di dimora in città per la formatrice coinvolta nel processo Corsi d'Oro insieme al marito Elio Sauta.

La misura era sospesa in attesa della decisione della Suprema Corte che ieri sera, respingendo il ricorso dell'avvocato Alberto Gullino, ha dato di fatto ragione al Riesame. Anche adesso peró il divieto non è operativo automaticamente. Il Tribunale che sta celebrando il processo ai coniugi potrebbe comunque decidere di modificare la misura, per uniformare la posizione a quella degli altri imputati. Fuor di tecnicismi, la Feliciotto potrebbe comunque non dover lasciare necessariamente la città.

La decisione della Suprema Corte costituisce l'ennesimo rivolgimento di fronte di questo processo, e viene già da un primo "rimpallo".

Il TdR di Messina aveva rimesso in libertà la signora Sauta lo scorso anno, la Cassazione aveva annullato con rinvio la scarcerazione e ad ottobre scorso lo stesso Riesame ha ripristinato il divieto di dimora. La decisione era stata sospesa in attesa dell'ultima parola della Cassazione, a cui il difensore poteva comunque ricorrere, come ha fatto. Adesso la Feliciotto puó sperare nel Tribunale davanti al quale è già incardinato il processo che la vede imputata insieme al marito per la gestione dell'Aram. Processo che riprenderà la prossima settimana.(Al.Ser.)