Una serie di minacce su Whatsapp, poi l'aggressione fuori da scuola
Minacce, lesioni e tentata estorsione. Sono le accuse nei confronti di un 18enne e un 17enne, arrestati dai carabinieri di Sant’Agata Militello, su decisioni dei giudice del Tribunale di Patti e del Tribunale dei minorenni di Messina.
La fuga dal posto di blocco
Lo scorso 24 febbraio i due giovani avevano trascorso una serata di svago a Gioiosa Marea insieme ad un 19enne. Stavano rientrando a casa a bordo di un’auto di proprietà di un genitore del 19enne, guidata però dal 18enne, che non si era fermato a un posto di controllo dei carabinieri. L’auto era stata trovata poco dopo con a bordo solo il 19enne, che era stato multato, mentre gli altri due erano scappati, verosimilmente un possesso di stupefacenti, ma poi erano stati identificati.
Richiesta di “indennizzo”, poi minacce e aggressione
Quindi hanno chiesto al 19enne 300 euro, come “indennizzo” per aver fatto la “spia” e collaborato con le forze dell’ordine, poi un crescendo di violenze e minacce su Whatsapp, con messaggi del tipo “Tu sei morto” e “Ti sparo in testa”, evocando anche conoscenze con pregiudicati pericolosi, fin quando l’hanno atteso fuori da scuola e colpito con una violenta testata in faccia. Poi hanno minacciato anche il padre del 19enne, che era intervenuto a difesa del figlio.
La denuncia e gli arresti
A quel punto il 19enne ha denunciato tutto ai carabinieri e le indagini hanno confermato i fatti. Il 18enne è stato posto ai domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, mentre il 17enne è stato mandato in una comunità.
Che orrore di gioventù bruciata!!!!!
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