Sequestro Caronte, dopo il blitz in Regione l'inchiesta si "allarga"

Sequestro Caronte, dopo il blitz in Regione l’inchiesta si “allarga”

Alessandra Serio

Sequestro Caronte, dopo il blitz in Regione l’inchiesta si “allarga”

mercoledì 08 Novembre 2023 - 07:30

La Procura di Messina allarga le ipotesi di reato fino ai passaggi più recenti.

MESSINA – Novità dall’inchiesta della Guardia di Finanza sull‘idoneità delle navi utilizzate da Caronte&Tourist per il servizio di collegamento con le isole minori. E’ emersa all’apertura del vaglio preliminare da parte del giudice che esamina le ipotesi d’accusa per Vincenzo Franza, presidente del Cda di Caronte & Tourist, l’Ad Edoardo Bonanno, Sergio La Cava e Luigi Genchi, in passato amministratori della “Navigazione generale italiana Spa” incorporata nel 2017 dalla Caronte & Tourist. Per tutti la Procura di Messina ha chiesto il rinvio a giudizio, ma ieri ha anche “allargato” la contestazione, ipotizzando che i reati ipotizzati si siano consumati quasi fino ai nostri giorni, fino ai primi mesi del 2023. Alla base dell’estensione delle accuse, il fatto che il bando per il servizio sia andato in proroga fino a quel periodo appunto. L’udienza slitta quindi a metà dicembre, mentre alla vigilia dell’Immacolata la Corte di Cassazione discuterà l’istanza di dissequestro.

Traghetti non idonei

L’indagine è quella che ha portato al clamoroso sequestro dei traghetti Helga, che viaggia sulla linea Palermo-Ustica, Bridge che fa rotta per le isole Eolie, e Ulisse, prima impiegato sulla linea Palermo-Ustica poi per il traffico merci sullo Stretto. Sequestro revocato de facto successivamente dallo stesso giudice che lo aveva autorizzato, per consentire il prosieguo del servizio. Contestualmente era scattato il sequestro fino a poco più di 30 milioni di euro.

Il braccio di ferro sui collegamenti con le isole minori

Proprio il provvedimento della magistratura aveva spinto la società armatrice messinese a dismettere il servizio, stop poi scongiurato grazie all’accordo raggiunto con la Regione che recentemente ha varato il nuovo bando. Sulla scorta di questa nuova assegnazione si è mossa la magistratura messinese, che ha congelato una parte della somma dell’appalto, anche in Regione, per arrivare alla concorrenza degli oltre 30 milioni di euro congelati.

Il far west dei bandi

Il provvedimento è stato notificato a Palermo proprio subito dopo il rinnovo del servizio. Un paradosso, in qualche modo, visto che la Regione è tra gli enti che il sequestro intende tutelare, come parte offesa dei presunti reati. Successivamente il bando ha avuto un nuovo step, mentre in Regione si consumava un clamoroso “cambio” negli uffici.

La contestazione “estesa”

La Procura ha depositato l’estensione delle ipotesi di reato all’udienza di ieri, ma per un problema procedurale si dovrà tornare in aula per “regolarizzare” la notifica il 15 dicembre prossimo appunto.

Un commento

  1. Si torna in aula per regolarizzare una notifica?!?!? in un processo di tale portata?!? figuriamoci tutto il resto!!!!!

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