"Sistema sanità" al Papardo, sono 6 gli indagati

“Sistema sanità” al Papardo, sono 6 gli indagati

Alessandra Serio

“Sistema sanità” al Papardo, sono 6 gli indagati

venerdì 13 Ottobre 2023 - 17:30

Chiusa l'inchiesta sulle vicende con al centro l'ex onorevole Antonio Catalfamo. Agli atti anche un test coronavirus probabilmente falso

MESSINA – Sono sei gli indagati alla fine degli accertamenti della Procura di Messina e la Guardia di Finanza su alcuni casi di “pressioni”, variamente declinate, nella gestione dell’ospedale Papardo e con al centro l’ex onorevole regionale Antonio Catalfamo. Il procuratore capo facente funzioni Rosa Raffa ha siglato l’atto di chiusura delle indagini, affidate al sostituto procuratore Marco Accolla, nei confronti dell’esponente politico e di Francesca Paratore, all’epoca dei fatti dirigente medico della struttura di Sperone, arrestati entrambi nel luglio scorso.

Il falso test coronavirus

Indagati anche il giornalista Santi Cautela, l’attuale assessora comunale di Barcellona Angelita Pino, il medico Daniele Caruso e Giuseppe Arena.

Questi ultimi due sono finiti nel calderone di inchiesta per una intercettazione che fa ipotizzare agli investigatori che il medico e la Paratore avrebbero documentato un test di positività al coronavirus intestato ad Arena che in realtà non sarebbe mai stato neppure effettuato.

Le intercettazioni

Agli atti dell’inchiesta delle fiamme gialle del Nucleo, ai comandi del colonnello Girolamo Franchetti, ci sono le pressioni indebite di Catalfamo, in piena attività politica all’Ars, sui vertici del Papardo. L’uomo era legato a doppio filo alla dirigente medico, originaria dei dintorni di Barcellona, ed insieme avrebbero tentato di “pilotare” alcune vicende gestionali della struttura ospedaliera. Nelle intercettazioni, avviate dopo la trasmissione di atti da Palermo, dove si indagava ad ampio spettro su alcuni appalti in sanità, ci sono anche le conversazioni tra Catalfamo ed un “vecchio lupo” della politica “spicciola” cittadina.

E adesso?

Durante la prima tornata di interrogatori Catalfamo, difeso dall’avvocato Tommaso Calderone, ha risposto offrendo diversi spunti investigativi. Ha scelto di rispondere anche la Paratore, assistita dall’avvocato Giuseppe Lo Presti, chiarendo la propria posizione. Oggi il primo punto fermo della Procura a questa tranche di inchiesta, che non sembra affatto conclusa, per quanto riguarda ulteriori aspetti e vicende. Ora anche agli altri indagati sarà possibile chiedere un confronto con la Procura, se lo riterranno opportuno, prima del vaglio preliminare.

3 commenti

  1. Una voragine a livello nazionale.
    Brava la magistratura.

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  2. Tranquilli, al massimo si arriverà alla prescrizione.

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  3. Il verminaio nella Sanità e Universita’ continua imperterrito ,dove nessuno parla
    E Messina continua sempre più a sprofondare .

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