Messina in festa per la sua patrona. L’omaggio alla Madonna della Lettera LE FOTO

Messina ha rinnovato il proprio saluto alla sua protettrice, la Madonna della Lettera. La festività è stata posticipata di un giorno dall'Arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela per la coincidenza di venerdì 3 con la solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù. Nel pomeriggio si è svolta la tradizionale processione del simulacro in argento, opera dello scultore messinese Lio Gangeri, niellata dal romano Pietro Calvi.

La storia. Secondo la tradizione, san Paolo, giunto a Messina per predicare il Vangelo, trovò la popolazione ben disposta a lasciarsi convertire. Ben presto molti cittadini aderirono all'invito convertendosi al Cristianesimo, e nel 42, quando Paolo si accingeva a tornare in Palestina, alcuni messinesi chiesero di accompagnarlo per poter conoscere la Madonna di persona. Così una delegazione di messinesi si recò in Palestina con una missiva, nella quale i molti concittadini convertiti alla fede di Cristo professavano la loro fede e chiedevano la protezione di Maria. Maria li accolse e, in risposta alla missiva, inviò indietro una sua lettera, scritta in ebraico, arrotolata e legata con una ciocca dei suoi capelli. La delegazione tornò a Messina l'8 settembre del 42 recando l'importante missiva: in essa Maria lodava la loro fede, diceva di gradire la loro devozione ed assicurava loro la sua perpetua protezione. La ciocca di capelli è custodita presso il Duomo di Messina ed esposta nel giorno del Corpus Domini incastonata nell'albero di un piccolo galeone costruito in argento, che rappresenta uno degli esempi della protezione della Madonna per Messina. Il culto della Madonna della Lettera, comunque, si affermò solo nel 1716, anno in cui il monaco Gregorio Arena portò a Messina una traduzione dall'arabo della lettera di Maria.