Badiazza Luogo del cuore Fai. 1000 voti in 7 giorni, ancora un mese per votare

MESSINA – 996 voti raccolti in una settimana. La chiesa di Santa Maria della Valle, la Badiazza, è ancora solo al 95esimo posto tra i "Luoghi del Cuore" Fai, il Fondo per l'Ambiente Italiano. Ma aver raccolto un migliaio di voti in soli sette giorni è un buon viatico per scalare la classifica, anche perché qualche altro centinaio di adesioni è stato raccolto su schede cartacee, non ancora conteggiato. C'è tempo per votare fino al 30 novembre, basta un click al link https://www.fondoambiente.it/luoghi/chiesa-di-santa-maria-della-scala-detta-la-badiazza?ldc , registrandosi al sito del Fai oppure autenticandosi tramite Facebook.

Tempostretto sostiene l'iniziativa del comitato per la rinascita della Badiazza, che promuove la storica chiesa-fortezza e l'antica via dei Vespri. Un impegno concreto per coinvolgere tanti cittadini, visto che i primi tre "luoghi del cuore" riceveranno un premio in denaro per interventi di riqualificazione. Chiunque può votare i piccoli e grandi "tesori" che ama e vorrebbe salvare.

Per la riqualificazione della Badiazza, nell’ambito del Patto per la Sicilia c’è un finanziamento di 2 milioni e mezzo. Al momento gli uffici della Soprintendenza ai Beni culturali (che vede favorevolmente questa iniziativa) stanno completando la progettazione esecutiva (come richiesto dalle recenti modifiche del codice degli appalti) per poi avviare le procedure per l’appalto.

LA BADIAZZA E L’ANTICA VIA DEI VESPRI

Poco fuori città, in una vallata ai piedi dei Peloritani, troviamo la bellissima chiesa medievale di S. Maria della Valle o della Scala (la chiesa era sorta lungo un'importante via di comunicazione che,attraverso una lunga scala che si inerpicava sui Peloritani, collegava la vallata orientale alla zone tirrenica e alla piana di Milazzo). La sua fondazione si colloca nell'XI secolo ad opera di monache benedettine che, accanto alla Badia, avevano anche un monastero di cui si hanno scarsi resti. Fin dal 1168 grazie a Guglielmo d'Altavilla, e per tutto il Medioevo, la Badiazza raccolse molti privilegi regali. La fondazione della chiesa e del monastero è legata ad un fatto leggendario a cui si ispirava un quadro, conservato in chiesa, raffigurante una Madonna con accanto una scala. Secondo la leggenda una nave di mercanti provenienti dalla Siria era approdata in città e dopo aver scaricato le merci si preparava a ripartire tenendo nascosto nella stiva il quadro della Vergine rubato in oriente. Dopo numerosi tentativi, i mercanti credettero di essere trattenuti da qualcosa di miracoloso e quindi decisero di rivelare la presenza del prezioso dipinto. Si recarono dall'arcivescovo e alla presenza del re Federico II di Svevia svelarono il furto. Si decise di sbarcare il quadro, cosa che permise alla nave di riprendere il mare, e dopo averlo caricato su un carro trainato da buoi, lo si lasciò andare finché non si fermò proprio dove oggi sorge la chiesa. Nel 1282, durante la guerra del Vespro, le truppe di Carlo d'Angiò che assediavano la città la saccheggiarono e la incendiarono.

Ricostruita e ampliata da Federico II d'Aragona fu abbandonata in seguito alla grande peste del 1347 durante la quale l'immagine della Madonna fu portata in processione all'interno della città per scongiurare la pestilenza. Cessato il pericolo le monache decisero di trasferirsi in un nuovo monastero costruito in città ritornando solo durante il periodo estivo per soggiornarvi. I numerosi straripamenti dei torrenti e dei terremoti ne hanno continuato il declino. E' stata di recente completata una lunga opera di restauro. La chiesa è un bell'esempio di arte medievale che accomuna vari aspetti dell'architettura siciliana del tempo. La chiesa, a croce latina, è divisa in tre navate di cui la più grande è quella centrale. La cupola , crollata nel secolo scorso,ma visibile in alcune stampe, era emisferica probabilmente influenzata dall'architettura araba. Negli anni successivi assunse forme sempre più goticheggianti, come si può vedere dai vari elementi ogivali che le caratterizzano tra cui le edicole delle absidi, le volte a crociera (con materiale misto di calcare e lava) e i portali. Le navate sono delimitate da poderosi pilastri sormontati da bei capitelli a motivi vegetali con foglie uncinate e croci. Le absidi erano ricoperte da ricchi mosaici in stile bizantino eseguiti in età sveva di cui ci resta un piccolo frammento,oggi al museo, raffigurante la testa di S.Pietro. Il dipinto della Madonna della Scala, trasferito nel nuovo monastero in città è andato perduto con il terremoto del 1908. L'esterno della Badia, per l'intero perimetro, è caratterizzato da una merlatura restaurata di recente.

Appena superata la chiesa medievale ci si può incamminare per l'Antica Via dei Vespri. Lasciato l'antico manufatto si imbocca una stradina che introduce in un vallone; raggiunta un'alta briga di contenimento, inizia il sentiero che a tornanti risale il vallone fino a raggiungere una antica mulattiera che attraversa in salita, ripida in alcuni punti, una bella pineta, un ricco sottobosco di erica e corbezzolo. Qui si possono notare muretti a secco di protezione dell'antico percorso che formando dei tornanti scorre dentro un piccolo canyon naturale con tratti che a volte sembrano scavati nella roccia. Man mano che si sale il panorama si va aprendo sulla vallata. Il sentiero nel periodo piovoso forma una bella cascatella.

I RECENTI LAVORI SULLA STRADA CHE CONDUCE AL MONUMENTO

Per anni, raggiungere la Badiazza era quasi un'impresa: strada sterrata e nessuna illuminazione, tanto che era necessario procedere a passo d'uomo lungo il chilometro che costeggia il torrente. Nel 2016, finalmente, i lavori di messa in sicurezza del torrente, di realizzazione dell'illuminazione e di asfaltatura della strada sono stati completati. Ora la strada verso la Badiazza è agevole ma sono necessari interventi di manutenzione per lo storico monumento.

DOMANI LA PRESENTAZIONE DELL'EVENTO

Domani, martedì 30, alle ore 10.30, nei locali dell’assessorato all’Arredo Urbano a Palazzo Zanca, alla presenza degli assessori all’Arredo Urbano, Massimiliano Minutoli, e alla Cultura, Roberto Vincenzo Trimarchi, nel corso di una conferenza stampa, l'iniziativa sarà illustrata ai giornalisti. All’incontro prenderanno parte, tra gli altri, lo storico Nino Principato; Francesco Cancellieri, presidente dell’Associazione Centro Educazione Ambientale (CEA) Messina onlus; padre Francesco Broccio, con delega della pastorale diocesana del turismo e tempo libero; Filippo Grasso, esperto per il turismo; don Giovanni Lombardo dell’associazione Armonie dello Spirito; Pippo Trimarchi, editore di Tempostretto; Domenico Interdonato, presidente regionale dell’Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana); Rosario Lo Faro, direttore Filo Diretto News; Pippo Previti, presidente dell’associazione Antonello da Messina; e Guido Graffeo, consigliere dei Lions Peloro Messina.