Spagnolli: "Quel ponte Messina-Bolzano... Vi spiego l'accordo al Senato con Sud chiama Nord" INTERVISTA

Spagnolli: “Quel ponte Messina-Bolzano… Vi spiego l’accordo al Senato con Sud chiama Nord” INTERVISTA

Carmelo Caspanello

Spagnolli: “Quel ponte Messina-Bolzano… Vi spiego l’accordo al Senato con Sud chiama Nord” INTERVISTA

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lunedì 17 Ottobre 2022 - 13:57

A colloquio con l'ex sindaco del capoluogo altoatesino, vice presidente vicario del Gruppo per le autonomie al Senato: "Ecco cosa ci lega a Dafne Musolino, a Cateno De Luca e alla Sicilia"

L’intervista integrale al senatore ed ex sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli

di Carmelo Caspanello “Sud chiama. E Nord risponde”. Il senatore Luigi Spagnolli sorride. A lui, che è stato sindaco di Bolzano dal 2005 al 2015, chiediamo su quali basi poggi l’accordo che ha portato nel gruppo per le Autonomie al Senato (Svp-Partito autonomista trentino tirolese, Campobase e Sud chiama Nord) la collega Dafne Musolino (fino alla scorsa settimana assessore al Comune di Messina); cosa unisca due realtà così distanti tra loro anche se, entrambe, legate dal “filo rosso” dell’autonomia. Che nel Sudtirolo è realtà dal 1972, mentre in Sicilia è una chimera, nonostante sia stata istituita nel lontano 1946.
Il gruppo a Palazzo Madama sarà costituito ufficialmente domani (martedì), con la presentazione del documento alla presidenza del Senato. “Ma è pura formalità, l’accordo c’è”, evidenzia Spagnolli (tesserato Pd).
L’attenzione viene puntata sulle affinità che hanno portato all’intesa. “Innanzitutto – esordisce il senatore – la Sicilia è una delle cinque regioni a statuto speciale insieme alla Sardegna, al Friuli Venezia Giulia, al Trentino alto Adige e alla Valle d’Aosta. Quindi c’è già un riconoscimento istituzionale del fatto che parliamo di regioni un po’ particolari rispetto ad un contesto nazionale più omogeneo. C’è da dire che di questa specialità dalle nostre parti si è fatto tesoro in misura evidentemente maggiore rispetto alla Sicilia in quanto noi come Provincia autonoma di Bolzano siamo riusciti ad ottenere dallo Stato delle regole e degli strumenti operativi che condensiamo nella parola autonomia e che ci consentono di autogovernarci in tutta una serie di ambiti. Nelle altre regioni, invece, è lo Stato che agisce e decide”.
In Sicilia quegli strumenti e quelle regole di cui lei parla non ci sono ancora. Avendo amministrato una città come Bolzano ed essendo stata Dafne Musolino assessore al Comune di Messina si può comunque aprire un bel confronto…
“Noi abbiamo la fortuna che, nell’ambito dell’autonomia di cui parliamo, i Comuni dell’Alto Adige fanno riferimento alla Provincia fanno riferimento alla Provincia anche per quanto riguarda i trasferimenti ordinari. Non abbiamo cioè un rapporto diretto con il ministero della Funzione pubblica e questo ci consente insieme con l’Ente locale Provincia (che nel caso della Sicilia sarebbe la Regione) di elaborare strategie di sviluppo per determinati comuni che sono rimasti indietro. E questo ci permette concretamente di portarli avanti. Ciò può avvenire solo se c’è un riferimento all’autorità regionale locale perché è chiaro che da Roma si fa fatica a cogliere quanto possano essere diversi i singoli Comuni”.
Spagnolli è stato eletto al Senato da una coalizione di Centrosinistra. “Ma ho uno spettro abbastanza ampio di elettorato – evidenzia – ed ha avuto buon gioco il fatto che sia stato apprezzato come amministratore. Noi siamo per le questioni pratiche. Abbiamo bisogno di risolvere i problemi della nostra gente. E per farlo siamo convinti che dobbiamo ottenere da parte dello Stato romano dei margini di manovra maggiori di quelli che finora non ci siano stati. Questo vale per noi, nonostante l’autonomia e varrà ancora di più immagino per Messina e per la Sicilia che un’autonomia come la nostra non l’hanno ottenuta.
Ha conosciuto il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca?
“Ho conosciuto De Luca e ci siamo anche parlati quando ho conosciuto Dafne Musolino ma devo dire che seguo abbastanza la Sicilia. Ci sono stato diverse volte e apprezzo tantissimo le cose buone che la Sicilia ha, che sono tante e che purtroppo emergono poco nel dibattito pubblico complessivo”.
Qual è stata la molla che ha fatto scattare l’accordo con Sud chiama Nord?
“Questo accordo nasce da una telefonata fatta dalla senatrice Julia Unterberger con Cateno De Luca. Succede che ci si incontra e se ci si piace ci si mette insieme…”.
Qual è l’obiettivo politico del gruppo?
“Noi non possiamo permetterci di fare una opposizione dura e pura. Nel senso che saremo all’opposizione anche se nel gruppo delle autonomie, tradizionalmente, c’è libertà di voto. Per cui ci si può anche comportare in maniere diverse nelle singole situazioni. Tendenzialmente è ovvio che nessuno di noi sarà nella squadra di governo. Abbiamo bisogno di creare con chi governerà l’Italia nei prossimi anni delle forme di collaborazione che ci consentano di ottenere queste ulteriori misure a favore di una maggiore autonomia locale. In quali ambiti lo decideremo insieme volta per volta. E soprattutto lo decideranno i rappresentanti dei singoli territori. Ad esempio sarà Dafne Musolino a dirci dove sarà opportuno puntare l’attenzione nel corso della legislatura”.
A breve potrebbe esserci un incontro a Bolzano con Musolinoe De Luca. Ci sta lavorando un sudtirolese del sud Italia, l’avvocato Luca Crisafulli. Ne sa qualcosa?
“Guardi, qui a Bolzano abbiamo una colonia di Messinesi molto interessante. Ci sono giornalisti, c’è l’avvocato Crisafulli, persone di notevolissima qualità. Diciamo che abbiamo rubato a Messina alcune risorse importanti. Ovviamente non in modo volontario. Crisafulli mi ha già contattato. Ho chiesto di attendere che sia tutto formalizzato a Palazzo Madama…”.

4 commenti

  1. Ma quale affinità? Si mettono insieme perché altrimenti non hanno i numeri per costituire un gruppo parlamentare e non ricevono i relativi fondi. Gianpiero D’Alia fece altrettanto anni fa. Puro matrimonio di convenienza e chiara dimostrazione che i due rappresentanti di Sud chiama Nord eletti al Parlamento sono isolati e non contano un bel niente.

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  2. CONOSCENDO LA MENTELITA’ E I PENSIERI DI ALCUNI DI BOLZANO, NON MI FIDEREI. LORO DICONO CHE NON SONO ITALIANI E ASSERISCONO DI ESSERE AUSTRIACI.

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  3. Ma ancora cazzate ….ma le persone che almeno hanno la scuola dell’obbligo sanno che per fare un gruppo parlamentare bisogna avere i numeri per farlo, altrimenti non avranno contributi per il loro lavoro parlamentare e sarebbero isolati , come lo saranno tranquillamente all’atto delle varie sedute di voto, ….poi in questo gruppo un abisso fra loro di mentalità e di costumi…… mi vien che ridere……poi per i contatti…..siamo seri………mi fermo qui……..

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    1. Hai proprio ragione..nuovo movimento da MANTENERE ,come si dice dalle mie parti… MAGNI TU E MAGNO IO….Alla faccia dei BABBEI E MUCCALAPUNI ITALIANI CHE PAGHIAMO LE TASSE……

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