Torna all’attacco il consigliere della III circoscrizione che condanna la cattiva gestione dell’impianto di via Salandra e “attacca” gli sprechi: «Al dipartimento sport non ci sono soldi, eppur nel Cda della Polisportiva Messina, in liquidazione, c’è ancora chi percepisce il compenso: 20 mila euro l’anno»
La decisione di introdurre il pagamento di un ticket (10 euro mensili) per accedere al campo d’atletica Santamaria-ex Gil, non ha mancata di generare, già a tempo debito (vedi correlati), numerose polemiche, soprattutto a fronte di una struttura le cui condizioni, lungi dal migliorare, sono anzi decisamente peggiorate. Sulla questione interviene ancora una volta il consigliere della III circoscrizione Santi Interdonato: «L’abbonamento previsto per i gli utenti, passerà alla storia come uno dei provvedimenti più sconclusionati emessi dalla giunta Buzzanca. A fronte di tale decisione, infatti, la delibera stessa consente alle società sportive affiliate alla Fidal l’applicazione di una tariffa annua pari ad € 40, in ragione della quale i singoli tesserati possono accedere all’impianto liberamente. Ciò comporta una evidente disparità di trattamento nei confronti dell’utente non tesserato tenuto al pagamento di € 10 mensili, pari ad € 120 l’anno, da corrispondersi tra l’altro attraverso versamento su conto corrente postale».
Secondo il rappresentante di circoscrizione, l’intera funzionalità della struttura è messa in ginocchio dal mancato recupero anche degli spazi esterni alla pista, dove si sarebbero potuti invece predisporre punti di ristoro, installazione di docce a pagamento per ottimizzare i consumi, parcheggio dei motocicli per i quali sarebbe logico pagare un corrispettivo. Una possibilità peraltro già considerata dal
nella relazione programmatica elaborata nella qualità di consulente dal dott. Giuseppe Merrino per conto della “Polisportiva Città di Messina Srl”, società a partecipazione comunale che avrebbe dovuto assumere la gestione del campo Santamaria e di altri impianti sportivi comunali. «È interessante constatare – sottolinea ancora Interdonato – come anche il consulente incaricato indicasse chiaramente la via della creazione di un’ampia offerta servizi, eventualmente da concedere in appalto a terzi, e tralasciasse completamente l’introduzione di una tariffa d’ingresso. Ma l’amministrazione ha deciso di procedere nella direzione opposta».
Uno spreco di spazi e potenzialità, determinate anche dalla mancanza di risorse lamentata dal Comune, che tuttavia, affonda Interdonato, continua a “sovvenziare” evidenti sprechi: «»Della Polisportiva Città di Messina Srl si erano perse le tracce a seguito di dichiarazioni rilasciate dal Sindaco in riferimento alla soppressione della partecipata a seguito della variazione della normativa vigente. In verità, trattandosi di una società a responsabilità limitata il codice civile prevede un procedimento di liquidazione volto alla estinzione della società che prevede determinati passaggi». La fase liquidatoria è stata avviata con la delibera approvata dal consiglio comunale. Nel frattempo, però, nel Cda della partecipata c’è chi continua a non rinunciare al proprio compenso: « Il presidente Barbaro (UDC) si è da tempo dimesso, il consigliere Bruschetta (PdL) è rimasto nel CdA rinunciando agli emolumenti previsti, mentre il consigliere Carlo Cantali (PdL) continua ancora oggi a percepire il compenso pieno con cadenza mensile. Per l’esattezza, stando ai dati resi pubblici sul sito del Comune si tratta di un compenso di € 20.000 all’anno, pari a circa € 1.600 mensili. Nulla di illegittimo, conclude Interdonato – Ma è inaccettabile che il sindaco tolleri tali sprechi».
