Stati Uniti d'Europa, Bernardini a Gazzi per i "diritti dei detenuti"

Stati Uniti d’Europa, Bernardini a Gazzi per i “diritti dei detenuti”

Redazione

Stati Uniti d’Europa, Bernardini a Gazzi per i “diritti dei detenuti”

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sabato 18 Maggio 2024 - 08:43

La capolista ha inaugurato, con il candidato messinese Francesco Calanna, la campagna per le Europee davanti al carcere

MESSINA – “Ho iniziato questa campagna elettorale delle Europee con lo sciopero della fame, giunto oggi al 7° giorno. E non è un caso che ci troviamo proprio qui, davanti al carcere Gazzi”. Così Rita Bernardini, presidente dell’associazione “Nessuno tocchi Caino” e capolista della lista Stati Uniti d’Europa per il collegio Isole. Erano presenti lo scorso giovedì Francesco Calanna, attuale presidente del Gal Nebrodi Plus, unico candidato messinese della lista di cui fa parte Più Europa; Palmira Mancuso, coordinatrice regionale di Più Europa; l’attivista radicale Saro Visicaro; Letizia Valentina Lo Giudice, responsabile giustizia della segreteria di Più Europa.

A Messina Bernardini si è soffermata sugli istituti penitenziari: “La situazione delle carceri in tutta Italia (sono 189) è al di fuori di ogni legalità. E voglio approfittare di questa occasione elettorale proprio per parlare di questo tema che, insieme a quello della giustizia, è un tema europeo, e anche per mandare un messaggio innanzitutto a Giorgia Meloni”. E ancora: “Dopo un precedente sciopero della fame di 24 giorni con Roberto Giachetti, di Italia Viva, siamo riusciti a far calendarizzare una proposta di legge sulla liberazione anticipata speciale per ridurre il sovraffollamento. Ma a ridosso delle elezioni hanno rinviato tutto. Ecco, il messaggio che voglio inviare a tutto il governo, al ministro della Giustizia Nordio e soprattutto a Giorgia Meloni, è che un governo democratico ha l’obbligo di uscire da una situazione di trattamenti inumani e degradanti”.

Tiene a sottolineare l’esponente politico di Più Europa, storica radicale: “Preciso che non lo dico io ma lo dicono i magistrati di sorveglianza che risarciscono migliaia di detenuti per violazione dell’art. 35 ter dell’ordinamento penitenziario. Articolo che siamo stati costretti a recepire, come Paese, dopo la condanna del 2013 da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo”.

Nella foto davanti al carcere di Gazzi Lo Giudice, Bernardini, Visicaro, Mancuso e Calanna.

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Un commento

  1. Io andrò sicuramente al mare, ma chi rimane in città come fa a votare a questi?

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