Precari in agitazione a palazzo Zanca. Assemblea riconvocata per venerdì

Era stata annunciata lo scorso 4 aprile e questa mattina, come da programma, palazzo Zanca ha accolto i tanti lavoratori precari e dipendenti comunali che hanno preso parte all’affollatissima assemblea indetta unitariamente da Cgil, Cisl e Uil pro-stabilizzazione. L’incontro, che inizialmente si sarebbe dovuto tenere in aula consiliare, è stato spostato al Salone delle Bandiere perché ai precari in attesa di stabilizzazione si sono uniti i dipendenti comunali a cui ormai da tempo non viene corrisposto il salario accessorio. Per i sindacati, come ribadito anche nel corso degli interventi di questa mattina, continua ad essere inaccettabile l’immobilismo delle amministrazioni locali e del governo regionale, che ritengono dunque necessaria la mobilitazione ancor di più alla luce dello stop imposto dalla Corte dei Conti alla stabilizzazione del personale precario nelle pubbliche amministrazioni: “Non accetteremo nessuna forma di licenziamento dei lavoratori precari che ormai da più di 25 anni reggono i servizi negli Enti Locali ove senza il loro apporto non verrebbero assicurati i servizi ai cittadini – dichiarano Clara Crocè, Calogero Emanuele e Giuseppe Calapai – Rivendichiamo la definizione delle dotazioni organiche e la prosecuzione dei tavoli tecnici per definire i processi di stabilizzazione. Un passo, quello della stabilizzazione del personale – che oggi fa funzionare gli Enti Locali e consente ai comuni di incassare risultati positivi – spiegano i sindacalisti – ottenendo un risparmio concreto dal momento che il costo per le assunzioni è a carico della Regione e assicurarsi la presenza di personale già formato che può garantire una maggiore efficienza e migliore risposte all’utenza”.

A fine assemblea, una delegazione dei lavoratori ha chiesto di essere ricevuta dal primo cittadino, che però, nel frattempo, riuscendo evidentemente a passare inosservato, ha lasciato palazzo Zanca eludendo il confronto con i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil che a più riprese hanno provato a contattarlo telefonicamente senza però ottenere alcuna risposta. Lavoratori e sindacati, però, non sono intenzionati a mollare la presa, disposti a rimanere dietro la porta del primo cittadino fin quando quest’ultimo non farà ritorno o fin quando qualche esponente dell’amministrazione non sia disposto a dialogare con loro. Quello di oggi è comunque il primo di una serie di proteste programmate nelle prossime settimane anche in provincia. L’obiettivo finale è infatti quello di creare un’onda compatto di protesta che arrivi a Palermo e a Roma. I sindacati intanto hanno riconvocato l’assemblea per venerdì 13 Aprile alle ore 10,00: “In mancanza di risposte da parte dell’amministrazione – concludono – la mobilitazione sarà inevitabile”.