Pennacchi con 133 voti supera la Avallone ferma a 129 e dedica il premio dedicato alla nipotina in arrivo
Come nel finale di ogni thriller che si rispetti il colpo di scena è arrivato all’ultimo momento. Il vincitore della 64a edizione del Premio Strega è Antonio Pennacchi con Canale Mussolini. Vale la pena ricordare che Serena Dandini, confidò due mesi fa a Tempostretto.it che i giochi non erano affatto chiusi e Pennacchi era in corsa per la vittoria…
Per il quarto anno consecutivo (nel 2007 Ammanniti, nel 2008 Giordano e nel 2009 Scarpa)il riconoscimento per eccellenza del mondo letterario italiano, soprattutto dopo la rovinosa caduta dell Grinzane-Cavour, se lo aggiudica il gruppo Mondadori.
Ogni premio che si rispetti porta con se sconfitti e polemiche che certo non mancheranno anche stavolta ma ciò che ha davvero stupito è il fatto che nessuno mettesse in dubbio il testa a testa finale fra Silvia Avallone (Acciaio) e Paolo Sorrentino (Hanno tutti ragione), nessuno credeva che gli altri tre – ottimi – pretendenti ovvero Matteo Nucci (Sono comuni le cose degli amici), Lorenzo Pavolini (Accanto alla tigre) e lo stesso Pennacchi potessero rubargli la scena, nemmeno fossero stati vittime predestinate o sconosciuti gregari.
Da oltre un mese -autorevoli critici- si rubavano la scena l’un con l’altro dandosi battaglia come guelfi e ghibellini, parteggiando ora per la Avallone ora per Sorrentino – ma, a mio avviso, la vittoria di Pennacchi, al di là di tutto, è un ottimo segnale che dona nuova fiducia e serenità al Premio Strega, certamente rinvigorito dall’autorevole guida di Tullio De Mauro.
Non mancheranno le polemiche, fanno parte del gioco e vi sarebbero state in ogni caso. Onore agli sconfitti (Avallone 129 voti, Sorrentino 59, Nucci 39, Pavolini 32) che hanno formato una cinquina finale che – a mio avviso – merita di essere letta interamente, magari sotto l’ombrellone, lontano dai presunti esperti e da polemiche sterili…
