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Quel lungomare negato di Via Torre Bianca. L’accesso in spiaggia è sempre più difficile

Lo spunto per parlarne arriva da un nostro lettore che ha scritto anche al Comune, alla Guardia Costiera, alla sezione Tutela del Territorio del Comune ed alla VI Circoscrizione: “Vorrei segnalare che l’ennesimo accesso al mare in via due mari meglio conosciuta come via Torre Bianca sta per essere chiuso al pubblico. Per poter accedere alla spiaggia demaniale, bisognerà percorrere dal ponte degli inglesi due chilometri verso il pilone. Credo che sia il caso che si cominci a far qualcosa per evitare questo ennesimo scempio delle nostre coste”.

Via dei due mari, via Torre Bianca, via Marina di fuori, via Senatore Francesco Arena, Circonvallazione Tirrena. Cinque nomi per un’unica strada, quella che dal pilone giunge sino al lago piccolo di Torre Faro. Strada che, per chi ci riesce, conduce anche alla spiaggia e al mare, il primo tratto del Tirreno subito dopo Capo Peloro. Per chi ci riesce, perché lungo un chilometro, davanti al mare, si trovano case, cancelli, muretti e recinzioni.

Una via che poteva rappresentare un bel lungomare fruibile per i cittadini è invece una spiaggia appannaggio di pochi. Le case costruite da qualche anno nella zona vicina al pilone sono tutte perfettamente in regola poiché, incredibilmente, nel Piano Regolatore Generale, sono in zona B4e, e cioè zona edificabile. Più avanti ancora, delle piccole costruzioni in prefabbricato destinate a rifugio barca hanno subìto un cambio di destinazione d’uso e non mancano le villette in riva al mare. Anch’esse regolari.

Come regolare è il paradosso più grande, nella parte centrale della via: cancelli, recinzioni e muretti che danno sul nulla, ma che impediscono l’accesso al mare, limitato solo a dei piccoli varchi da scorgere lungo il ristretto marciapiede. Il problema è da far risalire agli anni ’70 quando la strada fu costruita espropriando i terreni. L’esproprio non riguardò la parte adiacente alla strada e così quei cancelli rimangono paradossalmente lì, impedendo l’accesso alla spiaggia.

La scorsa amministrazione, con l’assessore Pippo Isgrò, tentò invano di far qualcosa. Non si riusciva ad espropriare le recinzioni, l’obiettivo diventava allora quello di sfruttare la servitù coatta di passaggio e aprire cinque varchi in sicurezza, della larghezza di un metro e mezzo per consentire anche il passaggio di disabili, utilizzando solo materiale ecocompatibile (archi, passamani e pavimentazione ecc.). Ma neppure quei varchi vennero realizzati anche per l’indisponibilità di quei proprietari.

Era il 2009 e la vicenda non ebbe alcun seguito. Da allora, l’accesso al mare sul primo tratto del Tirreno è sempre più difficile. E la situazione, invece che migliorare, peggiora.

(Marco Ipsale)