Quel lungomare negato di Via Torre Bianca. L’accesso in spiaggia è sempre più difficile

Quel lungomare negato di Via Torre Bianca. L’accesso in spiaggia è sempre più difficile

Marco Ipsale

Quel lungomare negato di Via Torre Bianca. L’accesso in spiaggia è sempre più difficile

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mercoledì 13 Marzo 2013 - 16:51

Segnalazione da parte di un nostro lettore che scrive anche agli organi controllori: “Sta per essere chiuso un nuovo accesso”. Nel 2009 l’assessore Isgrò tentò di far aprire cinque varchi ma il progetto non ebbe seguito. Cancelli, recinzioni e muretti che danno sul nulla e impediscono l’accesso al mare. Un altro pezzo di water front negato

Lo spunto per parlarne arriva da un nostro lettore che ha scritto anche al Comune, alla Guardia Costiera, alla sezione Tutela del Territorio del Comune ed alla VI Circoscrizione: “Vorrei segnalare che l’ennesimo accesso al mare in via due mari meglio conosciuta come via Torre Bianca sta per essere chiuso al pubblico. Per poter accedere alla spiaggia demaniale, bisognerà percorrere dal ponte degli inglesi due chilometri verso il pilone. Credo che sia il caso che si cominci a far qualcosa per evitare questo ennesimo scempio delle nostre coste”.

Via dei due mari, via Torre Bianca, via Marina di fuori, via Senatore Francesco Arena, Circonvallazione Tirrena. Cinque nomi per un’unica strada, quella che dal pilone giunge sino al lago piccolo di Torre Faro. Strada che, per chi ci riesce, conduce anche alla spiaggia e al mare, il primo tratto del Tirreno subito dopo Capo Peloro. Per chi ci riesce, perché lungo un chilometro, davanti al mare, si trovano case, cancelli, muretti e recinzioni.

Una via che poteva rappresentare un bel lungomare fruibile per i cittadini è invece una spiaggia appannaggio di pochi. Le case costruite da qualche anno nella zona vicina al pilone sono tutte perfettamente in regola poiché, incredibilmente, nel Piano Regolatore Generale, sono in zona B4e, e cioè zona edificabile. Più avanti ancora, delle piccole costruzioni in prefabbricato destinate a rifugio barca hanno subìto un cambio di destinazione d’uso e non mancano le villette in riva al mare. Anch’esse regolari.

Come regolare è il paradosso più grande, nella parte centrale della via: cancelli, recinzioni e muretti che danno sul nulla, ma che impediscono l’accesso al mare, limitato solo a dei piccoli varchi da scorgere lungo il ristretto marciapiede. Il problema è da far risalire agli anni ’70 quando la strada fu costruita espropriando i terreni. L’esproprio non riguardò la parte adiacente alla strada e così quei cancelli rimangono paradossalmente lì, impedendo l’accesso alla spiaggia.

La scorsa amministrazione, con l’assessore Pippo Isgrò, tentò invano di far qualcosa. Non si riusciva ad espropriare le recinzioni, l’obiettivo diventava allora quello di sfruttare la servitù coatta di passaggio e aprire cinque varchi in sicurezza, della larghezza di un metro e mezzo per consentire anche il passaggio di disabili, utilizzando solo materiale ecocompatibile (archi, passamani e pavimentazione ecc.). Ma neppure quei varchi vennero realizzati anche per l’indisponibilità di quei proprietari.

Era il 2009 e la vicenda non ebbe alcun seguito. Da allora, l’accesso al mare sul primo tratto del Tirreno è sempre più difficile. E la situazione, invece che migliorare, peggiora.

(Marco Ipsale)

10 commenti

  1. ma che è uno spot pubblicitario ad isgrò??

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  2. Quando si parla di Ponte tutti in piazza a protestare. Il Ponte e’ uno scempio ambientale, rovina il paesaggio, distrugge l’ecosistema, fa l’ombra ai pesci ed i falchi ci sbattono pure le corna. Quando però di Ponte non si parla piu’, tutti coloro che fino ad allora stavano in piazza scompaiono. Non importa
    se lo scempio ambientale lo si compie spianando la panoramica o costruendo fino alla battigia. L’importante e’ non consentire alla mafia di arricchirsi costruendo il Ponte. Faccio un’appello al buon Accorinti. Organizzi una bella manifestazione contro la cementificazione selvaggia di Capo Peloro e di tutta la zona Nord. Sarebbe una buona occasione per cambiarsi la maglietta;invece della scritta “NO PONTE” potrebbe usarne una con la scritta “NO VILLE A QUELLI COL C…O PIENO”

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  3. Rivogliamo RISICATO!
    Vi ricordate il pretore d’assalto Risicato, negli anni ’70? E’ stato l’ultimo che ha cercato di fare qualcosa verso questo incredibile scempio. E oggi????

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  4. ART.21 COSTITUZIONE. Dedicai diversi commenti e link a quella zona della città, oramai perduta ai messinesi, goduta, solamente e malamente, da un migliaio di NOI, nostri parenti, amici, conoscenti, sconosciuti. Perchè malamente? Chi conosce la zona sa del traffico, sa di spiagge tenute sporche, sa di scarse opere di urbanizzazione, insomma una parte di territorio cresciuto nell’anarchia urbanistica, case a schiera o indipendenti, che costruttori furbi spacciano per villette, dai prospetti estranei a quel luogo, anzi lo deturpano. La rendita fondiaria e gli AMA TRAVAGGHIARI del cemento, con l’aiuto dei politici nostrani, eletti Sindaci o in Consiglio Comunale, hanno superato se stessi, rubandoci anche la nostra terra, sotto gli occhi distratti, di chi ha in custodia il demanio marittimo. Tutto potete dire di MARIEDIT, tranne che mai utilizza la seconda (VOI) o la terza (ESSI) persona plurale dei verbi, per come NOI abbiamo devastato la nostra terra.

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  5. L'Osservatore 14 Marzo 2013 09:12

    …e qui non posso non darti ragione, anzi hai RAGIONISSIMO!!!
    Se i NO PONTE sono contro la realizzazione del mostruoso manufatto, contro la cementificazione selvaggia non possono non essere contro quest’altro scempio del nostro territorio, del BENE COMUNE come sono le spiagge – LIBERE – e non solo ad appannaggio di pochi…

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  6. Per la verità esiste una legge regionale che stabilisce l’obbligatorietà di lasciare un accesso al mare ogni cento metri. Qualche anno fa ho scritto alla Capitaneria segnalando che per accedere alla spiaggia a Mortelle bisogna fare due chilometri a piedi per la chiusura di tutti i varchi (Giardino delle Palme, Lido di Mortelle, Lido del Tirreno) con cancelli e catenacci. Se ne sono strafottuti!!!!

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  7. ci vorrebbe un bello tsunami cosi si tolgono il vizio di costruire a 1 metro dal mare,quanto prima lo fara’ la natura.

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  8. beh fatevi un giro fino a Mortelle e acqualadroni e ditemi quanti accessi al mare ci sono……………. tutto questo non accadrebbe se invece di stare a riscaldare la sedia si andasse a vedere come sono le situazione ma se propio non volete far raffreddare la sedia basta anche un occhio con google heart………

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  9. Sono nomi importanti quelli che hanno posizionato un bel cancelletto lungo la strada. Nomi che vogliono attraversare la strada e prendersi il sole senza essere infastiditi dal bagnante di passaggio. E a Messina contro quei nomi non è mai stata presa alcuna iniziativa. Meglio passare nottetempo con una ruspa privata e liberare l’intero sbocco a mare. Baracche convertite in abitazioni estive incluse. Ma ci vogliono gli attributi. Sepolti purtroppo ormai dal 1908…

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  10. Sono anni che sostengo che le autorità dovrebbero intervenire per restituire un diritto alla cittadinanza. Fa rabbia constatare che quanto, in altre città, sarebbe scontato, qui diventa solo un’aspettativa di legalità. Chissà che interessi ci sono in ballo?
    Cordiali saluti

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