Messina. Incidente Sansovino, proclamato lutto cittadino per i funerali

Continuano ad essere critiche, ma stabili, le condizioni di Ferdinando Puccio, il marittimo rimasto coinvolto nel tragico incidente alla nave Sansovino di lunedì pomeriggio. Come confermato dal direttore sanitario dell'azienda ospedaliera del Piemonte Bernardo Alagna, Puccio si trova ancora ricoverato nel reparto di rianimazione in prognosi riservata ma "ha trascorso una notte tranquilla e continua il monitoraggio respiratorio ed emodinamico".

Sta sempre meglio, invece, il Nostromo Antonino Lombardo, ricoverato nel reparto di neurologia del nosocomio di Viale Europa e adesso supportato da un'equipe di psicologi.

E mentre i familiari delle vittime chiedono verità e giustizia, il primo cittadino Renato Accorinti ha proclamato lutto cittadino nel giorno in cui verranno celebrati i funerali dei tre marittimi deceduti. "Non si può morire in questo modo. Erano evidentemente allo sbando, senza alcun controllo, non si possono abbandonare così al loro destino i propri lavoratori", ha dichiarato Paolo Parisi, fratello di Santo Parisi, il motorista deceduto nell'incidente. Dai sindacati, invece, si alza ancora un coro di protesta. Sono tanti quelli che si domandano se le condizioni di sicurezza in cui operavano i marittimi fossero adeguate.

"In Italia non trascorrono settimane senza che si verificano incidenti mortali e infortuni sul lavoro, molti dei quali prodotti dai tempi, dai ritmi di uno sfruttamento sempre più selvaggio e precario e/o dalla mancata applicazione di normative di sicurezza sul lavoro: più di dieci vittime alla settimana nel primo trimestre del 2016. Sono 130, infatti i decessi tra gennaio e marzo. La Sicilia non è immune da questa da questa tragica realtà", è la nota del Partito Comunista Italiano. "Apprendiamo con rabbia e dolore che a Messina – si legge ancora – è successo un incidente gravissimo sulla nave Sansovino, del gruppo Caronte & Tourist, che ha provocato la morte di tre persone, una quarta in condizioni molto gravi, e altri cinque feriti. Vite spezzate mentre stavano eseguendo il lavoro di pulizia delle cisterne del gasolio, dove sono rimasti intrappolati a causa delle esalazioni nocive e altamente tossiche". (Veronica Crocitti)