Tares e pubblicità tengono banco in Consiglio comunale, ma alla fine nulla di fatto

La nuova settimana per il Consiglio Comunale è iniziata con un’altra seduta fiume finita praticamente senza aver portato a casa nessun risultato concreto. Oltre tre ore in aula, fino alle 16.30, trascorse senza neanche un vero dibattito, per poi giungere alla decisione di riaggiornarsi domani alle 18. All’ordine del giorno doveva esserci ad esempio l’elezione del terzo componente del Collegio dei Revisori dei Conti, ma la “logica politica” ha messo tutti d’accordo sulla necessità di avere ancora bisogno di un po’ di tempo per discutere e dunque l’argomento non è stato completamente toccato. Si è poi parlato di Tares. La delibera con il regolamento per la nuova tassa sui rifiuti risale allo scorso 28 agosto, giorno in cui la Giunta approvò il documento proposto dall’assessore al bilancio e vicesindaco Guido Signorino. Il testo però è stato recapitato alla Commissione regolamenti comunali solo lo scorso venerdì, suscitando non poche polemiche da parte della Presidente Mariella Perrone e di altri colleghi, come il Dr Nino Carreri. Motivo per cui era già stato abbondantemente annunciato che non sarebbe stato trattato durante la seduta. Il vicesindaco, dopo aver chiarito che il ritardo nella trasmissione degli atti non è dipeso dall’amministrazione che invece aveva approvato il documento a fine agosto e poi inviato alla Presidente due solleciti per portarla in aula al più presto, ha spiegato anche il perché dell’urgenza. Intanto c’è un’esigenza legata al bilancio, poi si aggiunge il fatto che senza regolamento non si potrà procedere alla presentazione del piano tariffario, che però è già stato approntato. Per riuscire a inviare ai cittadini la prima rata entro la fine dell’anno ci sono però dei tempi burocratici che vanno rispettati, anche per la stampa dei bollettini per esempio. E dunque, se il Consiglio non darà al più presto il via libera al regolamento si rischia di impantanarsi. A ciò, come segnalato anche dal consigliere comunale Giuseppe Santalco, si aggiunge l’ipotesi di dover aggiungere già sulla prima rata una maggiorazione dello 0,30% per disposizione del Ministero. Ma senza il regolamento non si potrà discutere di tariffe. Quindi da qui la necessità di fare presto.

I lavori del consiglio si sono poi trasferiti su un altro regolamento tanto contestato: quello per l’applicazione dell’imposta comunale sulla pubbliche affissioni. La delibera era già approdata in aula, poi sospesa dalla stessa amministrazione, adesso di nuovo in discussione. Anche oggi però non si è riusciti a mettere la parola fine sulla questione. I lavori si sono bloccati sui due emendamenti proposti dalla consigliera Elvira Amata che però non avevano trovato il parere positivo del Dirigente Romolo Dell’Acqua. (vedi articolo correlato).Dopo circa un’ora di dialogo tra alcuni consiglieri, il segretario Le Donne, i dirigenti, si è giunti ad un “compromesso”: un subemendamento che modifica quello proposto all’art. 57 e che da un anno allunga fino a 18 mesi il tempo di concessione degli spazi dall’entrata in vigore del regolamento. Domani si tornerà a discutere. Sperando che sia la volta buona.

Tornando a parlare di rifiuti, nel frattempo, non si è ancora sbloccata la questione stipendi in casa Messinambiente. Ancora una mattinata di fuoco negli uffici di via Dogali, la scorsa settimana i sindacati avevano revocato lo sciopero per le rassicurazioni ricevute ma ad oggi ancora nessuna notizia. «E’ successo questa volta – afferma la segretaria generale della FP CGIL, Clara Crocé – ma non avverrà mai più di revocare uno sciopero fin quando i dipendenti non avranno la certezza “materiale” dello stipendio». Secondo quanto emerso durante l’acceso confronto di questa mattina, avvenuto alla presenza del commissario Armando Di Maria, Palazzo Zanca afferma di aver effettuato il mandato di pagamento già lo scorso mercoledì, ma i conti correnti del personale raccontano una diversa versione dei fatti. «Ribadiamo Chiediamo con forza, ancora una volta – evidenzia la Crocé – che il Comune rispetti gli accordi e proceda al più presto al saldo della fattura di ottobre. Ciò affinché non si incorra più in ritardi nella corresponsione degli stipendi ai lavoratori».

Francesca Stornante