Forestali ancora in bilico. Flaica Cub proclama stato di agitazione

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mercoledì 02 Ottobre 2013 - 10:02

Per il sindacato di base, si tratta di una posizione politica per favorire gli interessi di imprenditori senza scrupoli che mirano alla privatizzazione del Demanio Forestale pur di attuare la cosiddetta Economia verde basata, come il rilancio di impianti eolici sui Peloritani, su finanziamenti pubblici a fondo perduto

Il sindacato di base Flaica-Cub Forestali ha proclamato lo stato di agitazione permanente dei lavoratori dell’intero comparto della provincia di Messina. La decisione arriva “a fronte dell’ulteriore gravissimo tentativo di annullamento delle pur minime e precarie condizioni di stabilità occupazionali garantite per legge, che il governo regionale intende attuare con l’approvazione della Variazione di Bilancio discussa il 30 settembre scorso”.

L’obiettivo è quello di tutelare la retribuzione dei lavoratori, già negata negli ultimi tre mesi. “Una categoria di lavoratori, questa, – prosegue il sindacato di base – sempre più denigrata e dilaniata da campagne mediatiche diffamatorie e da ipocrite dichiarazioni istituzionali di insostenibilità finanziaria da parte della Regione. Una posizione politica assunta in Sicilia per salvaguardare e favorire gli interessi di una borghesia imprenditoriale senza scrupoli, che mira alla privatizzazione del Demanio Forestale pur di attuare la cosiddetta Economia verde basata, come il rilancio di impianti eolici sui Peloritani, su finanziamenti pubblici a fondo perduto”.

Flaica Cub parla di inopinati “giochi di prestigio”: “I fondi stessi per la ordinaria attività di forestazione annuale, approvati con l’ultima finanziaria, sembrano diventare irreperibili, per poi in parte riapparire e scomparire ancora, in un rimpallo di responsabilità che precipita sempre più i lavoratori forestali in disperanti condizioni di irreversibile degrado e disoccupazione. Per questi motivi la Flaica-Cub contesta le infondate affermazioni di esubero dei lavoratori del settore, in quanto tutti estremamente precarizzati e impegnati per un numero di giornate annue bassissimo. Si oppone pertanto a qualsiasi strumentalizzazione che riduca i forestali a mera carne da macello, in una Sicilia intenzionalmente soffocata e sfruttata in funzione di interessi politici, economici e militari”.

Per Flaica Cub, invece, in questo grave frangente, occorre dare risposte determinate, contro l’irresponsabile abbandono del patrimonio boschivo siciliano, contro il depauperamento e la dissoluzione di una categoria di lavoratori denigrata e svilita nella propria professionalità e contro la privatizzazione, in tutte le sue forme, del demanio forestale.

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